L’addio di Stezzano a Natalino Nozza, sempre in bici con malta e cazzuola
Investito da un’auto venerdì 5 febbraio a mezzogiorno, si è spento sabato 6. Tutti lo conoscevano: era sempre pronto a rattoppare buche e sbeccature in paese
Foto di Fabrizio Daminelli
Tutti a Stezzano lo conoscevano. Sorriso cordiale, saluti e battute per tutti, percorreva il paese in bici con il necessaire del muratore, perché fare rattoppi in giro per il paese era il suo modo di rendersi utile. E lo faceva con grande passione. Ma Natalino Nozza, 80 anni, sabato sera ha smesso di respirare all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo: lì era stato portato il giorno prima, in codice rosso, dopo essere stato investito nei pressi della rotatoria di via Zanica, mentre proprio in bici percorreva l’attraversamento della pista ciclopedonale sulla tangenziale del paese. Non si è mai ripreso.
Muratore in pensione, lascia la moglie Irma – più i tre figli Mauro, Ornella e Chiara, e quattro nipoti - con cui abitava in un piccolo condominio di tre appartamenti di via Mameli, che lui stesso aveva costruito alla fine degli anni sessanta. Appena vedeva qualcosa di sbeccato o che riteneva fosse rovinato, senza dire niente arrivava col suo secchio e la cazzuola, a volte creando anche qualche problema. I funerali saranno celebrati oggi alle 15 nella parrocchiale di Stezzano.
Michael Oberti, Consigliere comunale di Stezzano, lo ricorda così (e con la foto sopra): «“Ue Giovine!” Iniziavano sempre così le lunghe chiacchierate dove il signor Nozza mi parlava di caditoie, grondaie, crepe e tutte le altre questioni legate all’edilizia delle quali era tanto appassionato. Con la sua bicicletta, secchi alla mano, sempre pronto a sistemare qualche buca lungo le strade e viali del paese. Un grande esempio di generosità e passione per il bene comune. Stezzano perde un pezzo della sua storia. Grazie Natalino, ti ricorderemo con affetto».
La foto d'apertura è di Fabrizio Daminelli: l’ha postata su Facebook il 1° agosto 2019 scrivendo: «È un grande personaggio stezzanese, è quello che vi spiega quotidianamente il termine del “cemento”, la “malta”, la “boiacca” e il “calcestruzzo” quale migliore aggregato da miscelare con essi per il restauro delle opere pubbliche, a cui evidentemente gli stanno a cuore più di ogni abitante del paese. È instancabile, in attività 24 ore su 24, lui è il signor Nozza. Sappiamo tutti che ha un nomignolo ma mi ha vietato di scriverlo e io per rispetto obbedisco ai suoi ordini. Concludo dicendo che nonostante tutto, l'intero paese vuole bene a questo grande personaggio».