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L'addio
L’ultima salita di Virgilio Spiranelli, uno dei padri fondatori del Cai di Nembro
Tra i primi membri della sottosezione nel 1964, è mancato a causa di un malore improvviso a 86 anni. Ora il testimone resta a Mario Curnis
di Clara Scarpellini
Lunedì 16 giugno si sono svolti i funerali di Virgilio Spiranelli, 86 anni, scomparso a causa di un malore improvviso. Tra i fondatori della sottosezione del Cai (Club alpino italiano) di Nembro, Virgilio ha sempre vissuto la montagna come spazio di condivisione e comunità. Negli ultimi anni non affrontava più le alte quote, ma non aveva smesso di camminare.
«Noi diciamo che le montagne, con l’avanzare della nostra età, diventano più alte», ha commentato con affetto Pietro Gavazzi, ex presidente della sottosezione nembrese.
Tra i giovani pionieri
La sottosezione fu ufficialmente istituita il 22 dicembre 1964, con l’approvazione del consiglio direttivo del Cai Bergamo. L’idea, però, era nata già prima all’interno di un gruppo di amici animati da un forte spirito alpinistico. Insieme a Spiranelli, c’erano nomi come Mario Curnis, Vittorio e Piero Bergamelli, Giulio Pulcini, Franco Maestrini e altri ancora.
L’iniziativa prese forma anche in seguito a uno screzio interno al Gan (Gruppo alpinistico nembrese), nato nel 1945, da cui si distaccò un gruppo sostenuto proprio dal Cai bergamasco. «Il Cai Bergamo cominciò a coinvolgere Curnis in alcune spedizioni – racconta Gavazzi –. Poi, vista la sua bravura, nacque il desiderio di creare un nuovo gruppo alpinistico nel suo paese che già vantava una solida tradizione».
Il fondatore ritrovato
Gavazzi racconta di aver conosciuto Spiranelli solo di recente: «Io l’ho incontrato di persona (...)
