L'ultimo saluto dei suoi prof al vecchio preside del Sarpi
Sabato 27 settembre a Tagliuno di Castelli Calepio si sono svolti i funerali del professor Franco Gazzola, preside storico del liceo classico Paolo Sarpi. Gazzola è morto nella notte fra mercoledì e giovedì all'età di 81 anni. Scuola e politica sono stati i due ambiti ai quali ha dedicato gran parte della sua esistenza. Oltre che maestro, professore e poi dirigente scolastico, fu per dieci anni sindaco di Castelli Calepio. Il suo impegno nella comunità non è mai venuto meno, neanche negli ultimi anni nei quali ha dovuto affrontare la malattia. Questa mattina, sul sito della scuola, è stato pubblicato il saluto commosso che la professoressa Francesca Buonincontri, a nome del Sarpi, ha letto al termine della cerimonia. Lo riproponiamo.
Salutiamo con profondo rammarico il professor Franco Gazzola che molti di noi hanno conosciuto nel pieno dell’attività lavorativa come Preside del Liceo classico Paolo Sarpi di Bergamo.
Lasciata la cattedra di Filosofia, ha intrapreso la carriera direttiva in un momento molto vivace ed anche tumultuoso della storia del nostro paese, quando l’istruzione secondaria superiore stava iniziando ad aprirsi ad un numero sempre più ampio di allievi.
Al Liceo ne ricordiamo i modi gentili con tutti i membri della comunità scolastica, dagli studenti ai professori, al personale amministrativo, ma la sua affabilità non era mai disgiunta dalla fermezza di atteggiamenti che fissavano un confine invisibile tra il giusto e l’ingiusto, tra il lecito e il non lecito e che si accostavano all’interlocutore, ma insieme esigevano, una misura di rispetto e di discrezione.
Modi quasi di un gentiluomo d’altri tempi che, tanto nelle occasioni di incontro collettivo, quanto nel lavoro quotidiano a contatto con i singoli colleghi, si distinguevano per l’amabilità e il grande senso di equilibrio.
Negli anni della sua direzione del Liceo è stato sempre apprezzato per il rispetto delle opinioni anche le più diverse dalle sue e per gli ampi spazi di dibattito che ha consentito nei vari ambiti della vita scolastica, con attenzione però a che i limiti della legalità non venissero mai oltrepassati, in un periodo in cui le minacce all’ordine democratico e le tentazioni dell’illegalità apparivano molto forti.
Il suo spirito gioviale emergeva soprattutto nelle situazioni informali di incontro con i giovani o con noi colleghi in occasioni di cene di fine anno, di gare sportive, di visite di istruzione, di uscite prima delle vacanze natalizie o estive; allora vedevamo anche il suo vigore fisico, la resistenza atletica soprattutto negli sport di montagna di cui egli amava parlarci nei momenti di distensione.
Anche in questi ultimi anni, nonostante le cure che spesso ne fiaccavano le forze, lo vedevamo salire col suo passo scattante fino in Città alta per assistere ad esibizioni musicali che egli tanto amava o per usufruire dei servizi della biblioteca del Liceo che lo rimettevano in contatto con i colleghi e con i ritmi della vita scolastica. Ed era sempre un piacere reciproco informarlo delle novità o avere da lui un ragguaglio sulle sue letture e sulle sua attività fuori dalla scuola.
Ora che il professor Gazzola ci ha lasciato, per i più anziani di noi è come se si chiudesse uno dei periodi più stimolanti della nostra carriera scolastica, quando cominciavamo a intraprendere le prime sperimentazioni nei curricoli di insegnamento e nel contempo a sedimentare esperienze didattiche coinvolgenti a contatto con generazioni di giovani irruenti, talvolta ribelli, ma già autonomi nell’approccio allo studio e alle scelte di vita.
Chi di noi ti ha conosciuto, Preside Gazzola, ti saluta con profonda nostalgia e affetto.
La comunità del Liceo Sarpi Bergamo
29 settembre 2014