Marta e Maria (dedicato a Luigi Zani)

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Dunque: Luca 10, 38-42. Una bomba.

Gesù entra in casa delle due ragazze: Marta e Maria. Si aggiusta su una sedia (o su un divano, uno sgabello, un pouf. Il Vangelo non lo dice) e Maria si siede per terra (secus pedes: in parte a lui) a parlare con lui.

L'altra, la Marta, l'éra dré a fa i mestér (satagebat circa frequens ministerium; si dava un sacco da fare in giro). A un certo punto si ferma di botto (stetit) e pronuncia quelle parole immortali: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata sola a servire? Dille dunque che mi aiuti».

Marta, Marta tesoro mio, ma ti pare che il tuo amico non lo vedesse che tu sfaccendavi come se c'avessi in corpo cinque caffè mentre tua sorella, al solito, l'era dré a fa negot?

L'aveva visto benissimo, Marta cara (e poi te lo dirà anche). Ma non gli importava così tanto che tu avessi messo la casa in ordine e bisognasse ancora preparare la tavola e controllare che l'arrosto non bruciasse. Voleva solo stare un po' con te, semplicemente. La polvere può attendere. E anche gli asciugamani. E anche il servizio buono. E anche tutto il resto. Tranquilla: hai Gesù in casa, non le amiche del tè delle cinque.

E poi, Martina bella, non ti viene da sorridere quando pensi che hai ordinato al tuo ospite cosa dovesse dire a quella fanigottona? Ti eri forse dimenticata - col da fare che avevi, e la mayonnaise che stava impazzendo, col bagno in disordine - Chi era Quello a Cui ordinavi di fare e di dire quello che volevi tu?

«Signore, dille che mi aiuti!». Roba da matti!

Marta, amica mia, mi fai morire. Il Signore Iddio, il Padre del tuo ospite, ha privilegiato da sempre quelli che si sono comportati come tua sorella, non ti sei mai accorta? Ha scelto Giacobbe che se ne stava tutto il giorno in tenda a lisciarsi i riccioli invece di Esaù, sempre a caccia, tanto per fare un esempio. Non ci misura per quello che facciamo, per i doveri cui adempiamo, per i compiti cui assolviamo nervosamente. Gli fa piacere quando si accorge che ci fa piacere stare con lui. Tutto qui.

Ora lo sai, vero, Marta?

 

(N.d.r.) Luigi Zani è un uomo semplice, operaio in pensione nativo di Dossena, morto a Sorisole martedì 29 luglio 2014)

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