L'addio

Martinengo piange Ciro, “gigante buono”: l’amore spezzato a 46 anni

La storia con Federica Lamera, iniziata su una nave da crociera e coronata da una figlia e dal matrimonio. Un destino crudele ha stroncato i sogni della famiglia in poche settimane

Martinengo piange Ciro, “gigante buono”: l’amore spezzato a 46 anni

Si erano incontrati per caso, in mezzo al mare, su una nave da crociera. Lei in vacanza con la famiglia, lui animatore pronto a strappare sorrisi ai passeggeri. Da quel momento, tra Federica Lamera e Ciro Supino era nato un amore capace di superare distanze, differenze e difficoltà. Un amore che li ha portati a convivere, a costruire una casa, a diventare genitori e, infine, a sposarsi proprio su una nave, nel 2023. Un amore che sembrava scritto per durare per sempre, ma che il destino ha interrotto bruscamente: a soli 46 anni Ciro se n’è andato, lasciando un vuoto immenso nella moglie, non ancora quarantenne, e nella loro bambina Isabel, di quattro anni.

I funerali si sono svolti mercoledì 3 settembre nella chiesa parrocchiale di Cortenuova di Sopra, frazione di Martinengo, dove Federica è cresciuta, come riporta PrimaTreviglio.

Il colpo di fulmine

«Ci siamo conosciuti nel maggio 2011 su una nave da crociera – racconta a PrimaTreviglio Federica con la voce spezzata – io ero in vacanza con la mia famiglia, lui lavorava come animatore. Dopo quella settimana non ci siamo più persi: appena finito il contratto, tornò a Napoli dai genitori, ma nel fine settimana ci vedevamo. A dicembre avrebbe dovuto imbarcarsi di nuovo, ma non riuscivamo a stare lontani. Così decidemmo di convivere: eravamo agli inizi, nessuno avrebbe scommesso su di noi, eppure il nostro amore ha vinto su tutto».

La figlia nata nell’anno del Covid

Una casa a Martinengo, i primi lavori, poi la stabilità come rappresentante di impianti fotovoltaici. Nel 2020 la nascita della piccola Isabel, che avrebbe compiuto cinque anni a dicembre. «Ciro voleva che nostra figlia scoprisse il mondo con i suoi occhi – ricorda Federica – per questo, finita la pandemia, abbiamo ripreso a viaggiare. Lui era un uomo solare, portava felicità ovunque, rifuggiva la tristezza. Perfino nella camera ardente ho voluto ci fosse musica: amava Ramazzotti, Venditti, Elisa, Robin Williams».

Ciro e Federica erano una coppia felice: a Natale mai senza una crociera, e proprio su una nave, nel 2023, hanno scelto di sposarsi. Ma a metà giugno di quest’anno la vita è cambiata. «Ciro aveva difficoltà a respirare – racconta Federica -, dopo gli esami emerse un tumore ai polmoni. A luglio arrivarono due embolie, poi il ricovero a Bergamo. Lui restava ottimista, convinto di potercela fare. Ma il male era un adenocarcinoma al quarto stadio. Alla prima immunoterapia ha contratto una polmonite e un’infezione che non gli hanno lasciato scampo».

Forza d’animo

Federica non dimentica la forza con cui Ciro affrontava tutto: «Diceva ai genitori che sarebbe guarito, che era curato benissimo. Per fortuna sono riusciti a raggiungerlo e a stargli accanto fino all’ultimo».

Un futuro spezzato, con progetti rimasti nel cassetto. «Avevamo avviato un’attività insieme, “Una vita da diamante”. Vorrei portarla avanti per lui e per nostra figlia – confessa Federica -. Era un gigante buono e Isabel è convinta che il papà non sia una stella, ma la Luna. Mi ha chiesto: “Come si fa a vivere senza papà?”. Le ho risposto che lo impareremo insieme. Dobbiamo andare avanti: Ciro non avrebbe mai voluto vedermi troppo triste».

Le ceneri di Ciro riposano ora nella casa di Martinengo, quella che aveva costruito con amore insieme alla sua famiglia.