Masiello torni in campo e ripaghi l'Atalanta e i suoi tifosi
Il 26 gennaio Andrea Masiello sconterà l'ultimo giorno della squalifica (2 anni, 15 mesi e 15 giorni) inflittagli dalla giustizia sportiva per il calcioscommesse. Tuttora sotto contratto con l'Atalanta, al minimo di stipendio, il ventottenne difensore ha disputato l'ultima partita in serie A il 15 gennaio 2012 (Lazio-Atalanta 2-0).
Il 2 aprile 2012 Masiello è finito in carcere e successivamente ha patteggiato una condanna a 22 mesi e una somma di denaro spesa per la costruzione di un campo sportivo. Una volta scontata la squalifica, Masiello tornerà a disposizione del club di Percassi che ha deciso di concedergli la seconda opportunità.
Perché tutti dovrebbero averne sempre diritto, nella vita e non soltanto nel calcio.
Perché Masiello ha pagato il conto con la giustizia sportiva e ordinaria.
Perché Masiello ha un solo modo per rialzarsi: tornare a fare bene ciò che sa fare meglio, cioè giocare al calcio, dimostrando con un comportamento corretto, leale e trasparente di avere imparato la lezione; ripagando in questo modo la fiducia della società, del tecnico, dei compagni e dei tifosi.
Mauri, Gillet e altri tesserati puniti per lo scandalo, famosi o meno famosi che siano, sono rientrati sulle scene agonistiche. È giusto concedere a Masiello questa opportunità sapendo, Masiello per primo, che d'ora in poi gli sarà tassativamente proibito sbagliare, che il massimo dell'impegno è il minimo che possa dare, senza se e senza ma
Dicono che soltanto chi cade possa rialzarsi. È così. Buon anno, Masiello. Questo è il più importante della sua carriera. Anzi. Della sua vita.