Lo scudetto del catering
Un primato che, è il caso dirlo, fa proprio gola quello che si festeggia in casa Atalanta. Alla società calcistica bergamasca è andato infatti il trofeo della vittoria per l’eccellente servizio di catering offerto nello Stadio Atleti Azzurri: un successo targato Fratelli Cerea, proprietari del ristorante "Da Vittorio", blasonato tre stelle Michelin, con impressi tutti i crismi di una professionalità di alto livello coniugata alla massima eccellenza. L’Atalanta si aggiudica quindi questo autentico oscar alla qualità in linea con l’unica realtà italiana del genere rappresentata dalla "pioniera" Juventus. Lo stadio della squadra torinese ha infatti previsto l’esistenza di trenta punti di ristoro dedicati ai tifosi e cucine professionali gestite da Top Food riservate alla preparazione dei piatti per gli ospiti. Un trend che va consolidandosi perché pare che anche Sampdoria e Roma stiano dedicando alla progettazione dei nuovi stadi molta cura nel creare spazi per la ristorazione. Fatale cercare ispirazione ammirando il modello del Santiago Bernabeu di Madrid: un prototipo di classe dove si gustano tipiche tapas o fantastiche ‘paellas’ a prezzi non proprio modici.
Eccellere, fare le cose bene, conquistare risultati significativi è un obiettivo preciso della famiglia Percassi che adesso vede anche in questo caso premiati impegno e scelte mettendosi in gioco con la consueta lungimiranza imprenditoriale.
Grandi qualità manageriali che si coniugano anche a buongusto, stile di vita e passione per la bellezza: come nel caso di Stefano Percassi, grande estimatore di vini e di buon cibo. Sempre in giro per il mondo, Stefano ama avvicinarsi alla cultura di un Paese attraverso quel che riesce a raccontare con le sue tradizioni enogastronomiche. Le sue sono vere e proprie lezioni di estetica esistenziale. Lo sorprendiamo in partenza per Parigi dove in qualità di socio e amministratore delegato della Kiko cosmetici ha organizzato, come vuole tradizione, un banchetto-meeting per ringraziare i manager di più alto livello del brand internazionale provenienti da diverse parti del mondo: «Abbiamo deciso di prendere l’intero primo piano della Tour Eiffel valendoci del catering dello chef Alain Ducasse».
Non male… cosa si mangerà di buono?
«Non lo so con precisione, ma non dovrebbero mancare fois gras e ovviamente ottimo champagne...».
Quali sono i suoi vini preferiti?
«Adoro il barolo di Giacomo Conterno, ma sono affascinato anche dallo Chardonnay e intrigato da buoni champagne, come il Philipponnat...».
Che ne dice di questa vittoria dell’Atalanta sul campo della ristorazione?
«È fantastico: almeno questo scudetto non ce lo toglie nessuno, in mancanza di quello in campionato. Scherzi a parte io, mio padre e i miei fratelli siamo felici di un simile traguardo perché la collaborazione con la famiglia Cerea resta per noi una scommessa vinta».
Un’amicizia antica...
«Certamente. E il piacere di lavorare con professionisti di valore. Vorrei poter aprire con i Cerea ristoranti in almeno dieci città nel mondo per far conoscere la vera cucina italiana, per offrire una immagine superba dei nostri migliori prodotti».
Una curiosità, qual è il ristorante che ama di più in assoluto?
«In Italia non si discute... Da Vittorio, ovviamente. Ma a New York adoro il sushi di Nobu sulla cinquantasettesima».
Accompagnato da quale vino?
«Al giapponese è di rigore il sakè. E io non derogo».
[Stefano Percassi]