fortissima

Nicoletta Bresciani, la prof di Dalmine che pedala nel fango (e vince titoli nazionali)

Insegnante di 33 anni, da quando ne ha sei è innamorata di ciclocross. Ha vinto cinque volte il titolo italiano (di cui una in down-hill). Sei anni allo Sforzatica, altri sei alla Bianchi di Felice Gimondi, ora è alla Scott

Nicoletta Bresciani, la prof di Dalmine che pedala nel fango (e vince titoli nazionali)
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di Laura Ceresoli

Nicoletta Bresciani ha 33 anni, vive a Dalmine, è laureata in Scienze e tecnologie alimentari ed è un’insegnante precaria. Questo significa che ogni anno cambia scuola: ha lavorato in centri di formazione professionale, all'istituto Natta, all’alberghiero di Nembro e di San Pellegrino e al momento è professoressa alle medie di Canonica d’Adda. Il suo più grande amore, però, è il ciclismo. Uno sport che pratica da quando aveva 6 anni e che si è evoluto in qualcosa di più di un semplice hobby grazie ai numerosi successi riscossi. L'ultimo in ordine di tempo al «Trofeo Lombardia» di Ciclocross, dove la Bresciani ha confermato il suo primato sui circuiti di Rivalta sul Mincio e Cogliate.

«Pur lavorando non riesco a rinunciare a questa disciplina - racconta entusiasta Nicoletta -. All'inizio ho provato con le gare su strada e poi ho deciso di buttarmi nel mondo del fuoristrada: prima con la mountain bike e poi con il ciclocross. Ho ereditato questa passione da tutta quanta la mia famiglia: mio papà correva in bici da corsa quando era giovane, mia mamma avrebbe voluto praticare questo sport e poi c’è mia sorella, di quattro anni più grande di me, anche lei è stata ciclista. Mi ricordo che quando ero piccola e lei correva, io dicevo sempre ai miei genitori che volevo essere come lei!».

La specialità preferita di Nicoletta è il ciclocross, uno sport invernale praticato in condizioni atmosferiche difficili, tra vento, pioggia, basse temperature e fango, in un mix di tecnica, esplosività e resistenza sia fisica che mentale: «Ho iniziato ad avvicinarmi quasi per caso grazie a un amico di mio papà che aveva un centro di avviamento al ciclocross a Sirone (Lecco) e nel periodo invernale organizzava allenamenti durante la settimana. Un giorno mia mamma, in accordo con mio papà, decise di portarmi e fu amore a prima vista con questo sport; aria aperta (non mi piace stare nei luoghi chiusi), fango (quindi possibilità di sporcarmi da testa a piedi senza essere rimproverata!) e tanti ragazzini della mia età con cui potermi divertire. Non potevo desiderare nulla di più».

La prima esperienza in un team per Nicoletta è stata con la squadra dalminese «Uc Sforzatica» che ha poi lasciato a malincuore dopo sei anni per passare alla Bianchi sotto la guida di Felice Gimondi dove è rimasta per altri sei anni. Dopodiché è approdata alla «Scott racing team» per tre anni, alla Colnago per altri due anni e infine è ritornata alla Scott. «Posso dire di non aver abbandonato mai la mia provincia - prosegue la ciclista - infatti tutte queste squadre sono bergamasche. Nella mia carriera sportiva sono riuscita a ottenere dei buoni risultati. Ho vinto cinque volte il titolo italiano (quattro nel ciclocross e una nella specialità di down-hill), mi sono piazzata più volte sui gradini più bassi del podio in molte edizioni del campionato italiano sia di ciclocross che di mountain bike. Sono stata anche selezionata per rappresentare l’Italia agli europei e ai mondiali di mountain bike e ho partecipato a diverse gare all’estero, sia di coppa del mondo che internazionali. In queste ultime sono riuscita anche a piazzarmi nelle prime tre posizioni. Ho ottenuto diversi titoli regionali e provinciali in tutte e due le specialità. In questa stagione (2019-20) ho confermato la mia leadership, nel trofeo Lombardia di ciclocross che avevo già vinto l’anno scorso. La federazione ciclistica italiana ha premiato il mio impegno con la medaglia di bronzo al valore atletico».

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