Perché Diamanti è un bel colpo

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Se un diamante è per sempre, Diamanti arriva a Bergamo per sei mesi, ma è certo che farà di tutto per trattenersi ben oltre. I cinesi del Guangzhou Evergrande Taobao l’hanno messo sotto contratto sino al 30 giugno 2017, tuttavia, il prestito concordato con l’Atalanta può essere foriero di sviluppi definitivamente italiani per il trentaduenne attaccante che nell’arco della carriera ha indossato tredici maglia diverse.

Ora indossa la n.23 nerazzurra per riprendersi l’azzurra: perché questo è il senso dell’operazione che coniuga gli interessi dell’Atalanta, alla ricerca di un giocatore di questo calibro e della Nazionale. Diamanti l’ha persa quando è andato in Cina, nel febbraio di due anni fa. Il Bologna lo sacrificò sull’altare del bilancio: quegli 8 milioni che arrivarono dall’Estremo Oriente furono provvidenziale per terminare la stagione.

Fiorentina e Watford sono state le tappe successive di un giocatore il cui bagaglio tecnico è di prim’ordine e che ha bisogno di sentirsi importante per essere il migliore. Il mal di gol che affligge l’Atalanta; la partenza di Maxi Moralez, fortemente richiesta dall’argentino che al Leon guadagnerà il doppio di quanto percepisse a Bergamo; l’inconcludenza di Denis; l’infortunio di Pinilla che soltanto ora torna in gioco, ma ha bisogno di tempo per tornare al massimo; la preoccupante involuzione tattica di cui la squadra è preda e da cui sono scaturite le ultime quattro sconfitte di fila: se è vero che nessuno è indispensabile e tutti sono necessari, Diamanti lo è più che mai, anche perché finalmente l’Atalanta ritrova uno che sa come si batte una punizione.

Dipende da lui essere l’uomo giusto al momento giusto; dipende da Reja sfruttarne le qualità; dipende dalla squadra assecondarle. Quei 24 punti totalizzati alla fine dell’andata e le 9 lunghezze di vantaggio sulla terz'ultima costituiscono un’invidiabile base di partenza per il ritorno: ma, d’ora in poi, basta distrazioni, basta rilassatezza, basta deconcentrazione. Può sembrare paradossale, considerato che stiamo parlando di una delle due squadre seconde in classifica e capolista del torneo sino a tre giorni fa, ma l’Inter arriva a proposito per rialzare la testa. E Diamanti non vede l’ora di ricominciare a divertirsi. Sapendo di avere addosso non soltanto gli occhi degli atalantini. Ma anche quelli di Conte.