Un'impresa titanica

Quello che ha stampato Wikipedia (Sì, tutta intera, parola per parola)

Quello che ha stampato Wikipedia (Sì, tutta intera, parola per parola)
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Di cose strane e bizzarre in giro per il mondo ce ne sono parecchie. E dato che la fantasia umana non conosce limiti o particolari restrizioni, ogni giorno è possibile scoprire nuove stranezze davanti alle quali l’unica domanda che sorge naturale è: «Ma perché?». Di recente ne abbiamo trovata una che è a tanto strana e inaspettata da meritare di essere raccontata. Michael Mandiberg, un noto artista e designer americano, una mattina di tre anni fa si è alzato dal letto e ha deciso di provare a stampare in edizione cartacea tutta quanta Wikipedia. Un’impresa titanica e praticamente impossibile, dato che oggi l’enciclopedia online più famosa al mondo conta più di 37 milioni di lemmi divisi in 288 lingue.

 

 

I volumi sono anche in mostra. In quasi tre anni e con già oltre 7600 volumi tra le mani, Mandiberg si è dunque limitato a stampare le sole voci inglesi. L’artista americano che ha una propria pagina su Wikipedia ha spiegato al New York Times la ragione di questo bizzarro gesto: «Volevo vedere quale sarebbe stato l’aspetto di una cosa nuova trasformata in una cosa vecchia». Da questa impresa è nata anche una mostra intitolata From Aaaaa! to Zzzap!, che resterà alla Denny Gallery di New York fino al 2 luglio. Il lavoro di Mandiberg è stato caricato sul sito di print-on-demand lulu.com, nel caso qualcuno desiderasse riprovare l’esperienza fatta dall’artista americano e avere in casa quasi 10mila volumi enciclopedici. L’inconveniente? Il file pesa più o meno 11 giga (che sono compressi), ci si impiegherebbe circa due settimane per stampare l’intero contenuto del file e circa 20 anni per leggere il tutto. Inoltre, è vero che un foglio di carta costa solo pochi centesimi, ma quando si parla di dover stampare 7600 volumi, il prezzo lievita un tantino. Conti alla mano chiunque voglia avere in casa la stessa collezione di Mandiberg deve disporre di una liquidità che si aggira intorno ai 450mila euro.

 

 

Come è nata Wikipedia. In origine era Nupedia, ovvero un’enciclopedia interamente sul web che veniva aggiornata non da un team di accademici o di esperti ma dagli utenti che, volontariamente e gratuitamente, potevano arricchire o correggere le voci che si trovavano online. L’unica persona che seguiva questo progetto era Larry Sanger, con il ruolo di capo redattore. La più grande pecca di quest’enciclopedia stava nella lentezza con cui le nuove informazioni venivano aggiornate nelle pagine del sito. Per questa ragione, Wales – il fondatore di Nupedia – e Sanger decisero di migliorare questo processo dando vita ad un nuovo sito. Il 15 gennaio 2001, comparve quindi online la primissima versione di Wikipedia. Alla fine del suo primo anno di esistenza arrivò ad avere esattamente 19.598 voci su 18 edizioni in lingue differenti (quella principale rimaneva quella inglese). Raggiunse 26 edizioni alla fine del 2002, 46 alla fine del 2003 e 161 alla fine del 2004. Nupedia e Wikipedia coesistettero finché i server della prima furono chiusi definitivamente nel 2003 e i suoi testi incorporati in Wikipedia.

 

 

Qualche numero. Al momento, la creatura di Wales e Sanger può contare su quasi 37 milioni di lemmi divisi in 288 lingue. Solo in lingua inglese esistono più di 11 milioni di voci. Negli scorsi anni questo strumento è stato duramente criticato perché pieno di errori e di notizie poco precise: un problema che pare inevitabile nella misura in cui è praticamente impossibile che esista un team o degli specialisti in grado di controllare e correggere ogni contenuto che finisce online sul sito. Negli ultimi anni il livello qualitativo di Wikipedia è stato notevolmente migliorato dagli utenti che ogni giorno si occupano della sua gestione, dato confermato dal fatto che ogni anno aumenta in maniera esponenziale il numero delle visite sul sito. Di recente, in Spagna, Wikipedia ha anche vinto il premio Principessa delle Asturie perché «mette alla portata di tutti la conoscenza universale».

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