Se anche Berlusconi fa i complimenti all'Atalanta

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Una jena. Chi l’ha visto da vicino, nel ventre di San Siro, dopo il pareggio del Milan con l’Atalanta descrive così Silvio Berlusconi. Il quale, a chi gli domandava se fosse contento della prova rossonera, ha ringhiato: “Contento? Non prendetemi in giro”. E poi, a Reja e ai nerazzurri: “Complimenti, sembravate il Milan di Sacchi”. Accostamento tanto lusinghiero quanto impegnativo per il signore di Gorizia e per i suoi giocatori, siluro dritto e sparato verso Mihajlovic al quale non basteranno 3 vittorie e 1 pareggio nelle ultime 4 gare per vivere la sosta con sufficiente tranquillità.

Ma questi sono problemi dell’ex premier e del suo allenatore che ha la pazienza di Giobbe perché è dall’inizio del campionato che, il quarto allenatore del MiIan in un anno e mezzo, sopporta frecciate e frecciatine. Ciò che conta, per i tifosi dell’Atalanta è la splendida Atalanta uscita da San Siro con un pari che le va strettissimo: per il gioco creato, perché il sedicenne Donnarumma è stato il migliore dei milanisti, perché i bergamaschi hanno creato 4 nitide palle gol, perché la qualità della manovra espressa a San Siro è degna delle ambizioni europee di una squadra e di una società chiamate al salto di qualità europeo.

Ora si tratta di insistere, di trovare la continuità di rendimento scendendo dall’altalena delle ultime settimane. Ma la classifica sorride, alcuni interpreti sono stati ritrovati (Cigarini su tutti) e altri, come Raimondi capitano, ancora una volta hanno onorato la maglia. Ed è questo ciò che conta. Da Milano è tornata a casa un’Atalanta che ha capito una cosa: se questo Milan punta a ritornare in Champions League, anche la Dea può ambire all’Europa. E non è un sogno.

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