aveva 75 anni

Si è spento Dante Goffetti, fondatore del Comitato pendolari bergamaschi

Esponente di Rifondazione comunista e poi di Potere al Popolo, si era battuto anche per il potenziamento della linea ferroviaria

Si è spento Dante Goffetti, fondatore del Comitato pendolari bergamaschi
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Mantovano d'origine ma bergamasco d'adozione, è morto all'età di 75 anni per una malattia Dante Goffetti, conosciuto per esser stato tra i fondatori del Comitato pendolari bergamaschi, che si è sciolto solo l'anno scorso dopo 25 anni di militanza. Nel 1998 aveva iniziato a fare da spola tra Bergamo e Milano, dove lavorava con i numeri, nel settore della ricerca statistica di carattere sociale. Da subito aveva iniziato a battersi per il potenziamento dei collegamenti su ferro.

I saluti dei "compagni"

Goffetti era stato militante e dirigente locale di Rifondazione Comunista e negli ultimi anni si era invece spostato in Potere al Popolo. Ma ovunque ha lasciato un segno e un'impronta indelebile, come si capisce dalle tante parole di saluto comparse a mezzo social già nelle scorse ore. Marco Sironi, in un post sul suo profilo firmato da «I compagni e le compagne di Rifondazione Comunista - federazione di Bergamo», scrive: «Dante ci mancherà, ci mancherà la sua capacità riflessiva, la sua ironia e la sua simpatia. Ci mancherà il suo voler bene al mondo e ai compagni e alle compagne che incontrava sul suo percorso, che incrociava per strada. Ha lottato per l'ideale comunista fino alla fine con coerenza e passione, con il cervello e con il cuore, pagando anche di persona per le sue scelte».

Dalla propria pagina Facebook Potere al Popolo - Bergamo i compagni e le compagne scrivono: «Dante ha dedicato tutta la sua vita alla lotta per la liberazione degli oppressi, degli ultimi, degli sfruttati. Senza mai piegare il capo, ha portato avanti una storia che è anche la nostra storia. Con lui se ne va un pezzo di noi, un pezzo di tutte e tutti coloro che si riconoscono nella storia della lotta comunista. Chi lo ha potuto conoscere sa quanto è grande il vuoto che ci lascia, un vuoto fatto della sua presenza, delle sue parole sempre puntuali, del dubbio che insinuava alle scelte semplici, dell'amore che ci ha dato».

Tanti ieri hanno reso omaggio alla salma composta nella Casa del commiato di via Suardi, dove domani, sabato 9 marzo, si terrà l'ultimo saluto laico, alle 15.

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