«Ha lasciato un'impronta forte»

Sono passati otto anni dalla morte di Agazzi, colonna del basket bergamasco

Era il 16 marzo 2016 quando se ne andò. Fu giocatore e poi allenatore. Il commosso ricordo di Annalisa Locatelli, moglie del presidente del La Torre

Sono passati otto anni dalla morte di Agazzi, colonna del basket bergamasco
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di Onofrio Zirafi

Proprio oggi (16 marzo) ricorre l’ottavo anniversario della morte di Pier Davide Agazzi, volto arcinoto del panorama cestistico bergamasco (e non solo), con importanti trascorsi da giocatore prima e allenatore poi a diverse latitudini del Belpaese (Fidenza, Maddaloni, Porto Elpidio, Iseo e Bergamo, solo per citarne alcune).

Era il 16 marzo 2016 quando coach Agazzi - allora 56enne - fu colto da malore (con ogni probabilità un attacco cardiaco) durante un allenamento tra le mura del palazzetto dello sport di Torre Boldone. Allora guidava da head coach il team di Promozione del Sebino Basket di Villongo/Sarnico, mentre in ambito minibasket e giovanile era il perno tecnico del La Torre Basket.

A ricordarlo con affetto è Annalisa Locatelli, moglie del presidente del La Torre Basket, Flavio Zangheri:

«Ricordo quando, nel 2010, telefonai a Raffaele Martini (anch’egli poi venuto a mancare nell’agosto del 2011, ndr) per chiedergli se avesse un istruttore da consigliarmi per il mio centro minibasket. E lui mi rispose: "Ti mando il migliore, Pier Agazzi". E fu così che iniziò la nostra avventura sportiva. Non tutta rose e fiori, ma comunque un bel viaggio, che ci ha portato a raggiungere risultati insperati e che, soprattutto, ha creato una grande famiglia cestistica qui a Torre Boldone.

Sono trascorsi ben otto anni, ma il ricordo di Pier è ancora vivido nel cuore di tutti noi, dove ha lasciato un’impronta forte. Mi piace pensarlo lassù, tra le nuvole e al fianco di Raffa, ancora impegnato a insegnare basket».

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