Una leggenda vivente

Steve Gadd, il più grande evento della nostra stagione musicale

Steve Gadd, il più grande evento della nostra stagione musicale
Pubblicato:

Domani, sabato 14, al Druso di Redona, ingresso a 30 euro, va in scena il più grande evento della stagione musicale bergamasca: Steve Gadd. Al di là della definizione iperbolica, nessun musicista esibitosi dalle nostre parti in questo 2018 può contare sul mito che Gadd rappresenta al giorno d’oggi. La sua presenza non impreziosisce soltanto il cartellone del noto locale bergamasco ma nobilita la tradizione jazzistica della nostra città che quest’anno ha celebrato due importanti rassegne: il Festival Internazionale del Jazz e l’International Jazz Day, dedicato alla composizione.

 

 

Il nuovo gruppo di Gadd è formato da Walt Fowler, già trombettista di Frank Zappa; Kevin Hays, pianoforte e tastiere; Jimmy Johnson, basso e Michael Landau, chitarra. Pur essendo eccellenti strumentisti di fama internazionale sono in qualche modo condannati al ruolo di comprimari accanto al loro batterista, icona del drumming planetario, il più stimato, corteggiato, osannato «poeta dei tamburi». Nello sterminato taccuino delle sue collaborazioni eccellenti figurano Joe Cocker, Chick Corea, Paul Simon, Paul McCartney, Steely Dan, James Taylor, Aretha Franklin, Al Jarreau, Al Di Meola e mille altre stelle del firmamento rock, jazz e soul. E la data bergamasca si inserisce in un fitto taccuino di una tournée che si snoda lungo tutto l’anno in corso a sostegno dell’ultima pubblicazione discografica intitolata semplicemente Steve Gadd Band.

Siciliano d'origine. Le origini del musicista sono siciliane: il cognome della mamma, nata a Palermo, è Diliberti. E il rapporto con il Belpaese, forse anche per questa discendenza, è molto stretto. «Amo l’Italia dove ho suonato diverse volte. Ciò che più mi impressiona è la straordinaria varietà di suoni, ritmi e canti che caratterizzano le vostre regioni. Ho molti amici a Milano. Uno di loro è Vittorio Cosma, tastierista di grande valore. Ebbene, lui mi ha detto che Bergamo è una città meravigliosa, conta su un pubblico maturo e esperto di jazz. Non vedo l’ora di suonarvi».

La battuta. Tra i batteristi famosi gira questa barzelletta dallo humor tipicamente anglosassone. Siamo in Paradiso. Un suono di batteria fantastico, incisivo, chirurgico proviene da dietro i cancelli perlati. Qualcuno chiede a San Pietro: è Dio, vero? No, è Steve Gadd… «Beh, vuol dire che quando andrò lassù - sorride - faremo dei bei drum-battle…».

 

Per leggere l’articolo completo rimandiamo alle pagine 50-51 di Bergamopost cartaceo, in edicola fino a giovedì 19 aprile. In versione digitale, qui.

Seguici sui nostri canali