Christopher, che studia a Bergamo e ha girato gli Usa con McDonald's
Gli hanno regalato un sogno a Christopher, un’avventura iniziata e finita in due mesi e mezzo, rapidi ma incredibilmente densi, tutti da raccontare. Il merito è di McDonald’s, ma forse è più giusto dire che, invece, è tutto nel nome del ragazzo, 21enne di Lecco che studia Economia all’Università di Bergamo, contattato a novembre dall’agenzia cui il fast food americano aveva dato il compito di trovare il suo nuovo testimonial. Che – questa era la richiesta – doveva avere un requisito: chiamarsi Cristoforo Colombo. «Ovviamente, chi in Italia ha un nome così oggi?», scherza il ragazzo, raggiunto tramite Facebook dai pubblicitari che, intanto, avevano allargato le ricerche anche ai nomi simili a quello dell’esploratore che scoprì l’America nel 1492. «E pensare che da bambino venivo sempre preso in giro proprio per il mio nome…».
Lo spot di McDonald's. A fine gennaio la faccia di Christopher Colombo affascinata per il viaggio gira ormai da alcune settimane su tv e social network, nella linea di spot che McDonald’s ha diffuso per pubblicizzare “Great tastes of America”, i 5 nuovi burger dedicati agli Stati Uniti. Il sorriso del ragazzo è quello giusto, segno che la scelta su di lui è caduta non soltanto per il nome. Ma d’altronde, come si potrebbe non sorridere dopo aver ricevuto il compito di fare da “nuovo Cristoforo Colombo” e riscoprire così l’America, seppur per fini pubblicitari?
Le tappe del viaggio. Il viaggio di Christopher è partito il 10 dicembre: 2 settimane in giro per gli Stati Uniti per conto di McDonald’s, per assaporare da vicino il clima del Nuovo Mondo, in un veloce coast to coast americano che, solo a raccontarlo, fa venire invidia (ovviamente agli altri). «In 15 giorni abbiamo toccato sei tappe diverse», spiega Christopher. «Ovunque, poi, era in programma un’esperienza da fare sul posto. Ad esempio a New York, la prima città, mi hanno fatto fare un giro in elicottero su Manhattan». Poi è stata la volta della vita da ranch nel Texas, di una gita velocissima al Grand Canyon in Arizona («bellissimo, nevicava pure. Ma c’erano -15 gradi: era impossibile uscire dalla macchina»), di una sgasata seduto su un’Harley lungo le strade della Route 66. Infine, eccoci sulla costa: prima quello della California, dove Christopher ha potuto girare per le strade di Los Angeles, poi tra le acque di Miami, ottime per il surf. In ognuna delle tappe la troupe ha girato uno spot diverso, diffuso poi in Italia attraverso i social network.
Il ritorno in università. Due settimane filate zaino in spalla, tra aerei e hotel, taxi e motociclette, a confronto con un mondo visto soltanto in tv. Oggi Christopher è tornato e fa la vita di sempre: avanti-indietro da Lecco a Bergamo in treno per andare all'ateneo di via dei Caniana. È solo al secondo anno, ha ancora da fare diversi esami prima di laurearsi. «Ma adesso la gente mi riconosce. Pure in università succede. Con gli amici ci si scherza su…». Intanto però il ragazzo ha già fatto un provino: forse gli spot in giro per gli Usa non sono stati la sua sola esperienza davanti a una telecamera.