Sveglia, sveglia, sveglia!
Altro che un giorno di ritiro anticipato. Questa inguardabile, irriconoscibile, moscissima Atalanta in ritiro ci deve andare per una settimana, a meditare sulle sue nefandezze, sull’infima prestazione offerta contro il Genoa che veniva da cinque sconfitte consecutive e che la squadra di Reja ha letteralmente resuscitato dall’inferno in cui era precipitata dopo avere pure perso il derby con la Samp. A proposito: questa è la sesta volta che, sconfitta nella stracittadina, la squadra rossoblù si rialza vincendo la successiva gara di campionato e, per la seconda volta in quattro anni, le è riuscito proprio a Bergamo.
Sveglia! Sveglia! Sveglia! La società dia tre volte la sveglia ad un gruppo cui l’insuccesso sta dando alla testa. Quattro sconfitte di fila sono tante, sono troppe per una squadra che aveva la possibilità di chiudere l‘andata a 27 punti, un punteggio record da quando il campionato è tornato alla formula venti. E, se il vantaggio sul Frosinone terz'ultimo, rimane di 9 lunghezze, grazie al Napoli supercampione d’inverno, ciò non toglie che Gasperini abbia ufficialmente sancito lo stato di crisi dei nerazzurri.
Questo è il peggior momento della gestione Reja. Per superarlo, servono subito: 1) un grande attaccante, essendo Pinilla ancora indisponibile e sapendo che, quando tornerà, ci vorrà del tempo per rivederlo ai livelli migliori mentre Denis e Monachello, purtroppo, non la buttano mai dentro; 2) un vero regista di centrocampo, perché Cigarini da troppo tempo non è più l’ispirato costruttore di gioco che conoscevamo; 3) un assetto stabile della coppia centrale difensiva dove il tourbillon fra Paletta, Cherubin, Stendardo e Toloi non giova a nessuno; 4) un’assunzione collettiva di responsabilità, ovvero un tackle scivolato della società che strigli la squadra, evidentemente incapace di battersi per il traguardo europeo poiché fallisce ogni volta che deve fare il salto di qualità e salta sistematicamente in basso.
Casomai qualcuno se lo fosse dimenticato, questa è l’Atalanta e, per indossarne la maglia, bisogna esserne sempre all’altezza. Basta con questa svagatezza, basta con questa rilassatezza, basta con queste distrazioni: per organizzazione, efficienza, ambizioni, gestione del bilancio, pubblico straordinario, la società ha già una dimensione europea. La squadra di oggi e delle precedenti tre partite no. I fischi sono sacrosanti. Sveglia! Tre volte sveglia.