Tribunale di Bergamo, la V commissione indica un nome: è Vito Di Vita
64 anni, è magistrato dal 1991: attualmente è presidente reggente e capo dei gip-gup. Sfuma la corsa a due con Roberto Spanò

Con una proposta unanime, la V Commissione del consiglio superiore della magistratura (Csm) ha indicato Vito Di Vita come nuovo presidente del Tribunale di Bergamo. Attualmente presidente reggente e capo dei gip-gup, Di Vita era subentrato il 19 marzo dopo il saluto di Cesare de Sapia.
A votarlo, come riporta Corriere Bergamo, sono stati tutti e sei i componenti della Commissione incarichi direttivi: il presidente Ernesto Carbone, il vicepresidente Eligio Paolini e i consiglieri Domenica Miele, Maurizio Carbone, Michele Forziati e Claudia Eccher.
Fino a poche settimane fa si ipotizzava una doppia proposta, con il nome di Roberto Spanò - ex presidente della prima sezione penale di Brescia - in lizza. La sua candidatura è stata discussa nel plenum alla vigilia della V Commissione, con l'archiviazione della pratica relativa a una presunta incompatibilità dovuta al ruolo della moglie, che è Pm della Dda di Brescia, poi superata con il recente trasferimento di Spanò alla sezione civile.
Chi è Vito Di Vita
Vito Di Vita, 64 anni lo scorso 3 marzo, è magistrato dal 1991. Ha svolto il tirocinio a Milano, prima di arrivare a Bergamo il 16 ottobre 1992, dove ha costruito un'intera carriera. Inizialmente ha operato nel collegio dibattimentale, anche con ruoli di presidenza in assenza del presidente effettivo, come giudice a latere della Corte d'Assise e componente del Riesame.
Nel 1995 il passaggio alla funzione di gip e gup, incarico mantenuto fino al 2007. In quel periodo ha ricoperto il ruolo di magistrato coordinatore (dal febbraio 1997 al 1999) e di vicepresidente della sezione. Dal 2007 al 2017 è tornato al collegio e nello stesso anno è stato nominato nuovamente presidente della sezione gip-gup. Incarico confermato nel primo quadriennio e nuovamente nel 2023.
Per Di Vita, al momento, manca ancora la proposta motivata che sarà redatta da un consigliere relatore e tramessa al plenum del Csm, composto da 27 membri. Tra questi anche Maria Luisa Mazzola, ex gip di Bergamo e attualmente nella VII Commissione, competente sull'organizzazione degli uffici giudiziari. Prima del voto finale, tuttavia, sarà necessario il parere favorevole del ministro della Giustizia: non prima di settembre.