Un biscotto per Laura, la ragazza di via Moroni a cui non è rimasto che un tavolino
La ragazza lavora da Elidor (via Tasso) e la sua datrice, Silvia, ha lanciato un'iniziativa per aiutarla. Tante le raccolte fondi
di Wainer Preda
Del suo appartamento si è salvato solo un tavolino, con gli strumenti di oreficeria con i quali studia. Ma Laura non si perde d’animo. Lei, di origine salernitana, lo vede come un segno del destino: come l’araba fenice che rinasce dalle ceneri.
E poi al suo fianco c’è Silvia. Oltre a un’amica, la sua datrice di lavoro. Titolare della pasticceria Elidor di Palazzo Zanchi, in via Tasso (fino a un anno e mezzo fa si trovava invece in Borgo San Leonardo), le sta dando una mano determinante. Con una raccolta fondi fra amici e clienti. E soprattutto con l’energia di cui questa giovane donna di origine friulana, dagli occhi luminosi, è capace.
Visualizza questo post su Instagram
Una carezza, uno sguardo d’intesa, la parola giusta al momento giusto, si sa, possono fare miracoli. E in questo caso ne servono davvero. «Quando l’incendio è scoppiato ero in vacanza - racconta Laura -. Mi hanno telefonato e sono arrivata il giorno dopo, il martedì. L’appartamento al terzo piano del numero 20 di via Moroni, dove abitavo, stava ancora bruciando. C’erano i vigili del fuoco che stavano spegnendo gli ultimi roghi. Tutto devastato, incenerito, disciolto. Mi è rimasto, non so come, solo quel tavolino».
Le fiamme, stando alle indagini, sarebbero partite da uno degli altri tre appartamenti sul pianerottolo. Della sua abitazione non è rimasto nemmeno il tetto. Laura è fra gli sfollati ospitati temporaneamente al Central Hostel di Bergamo. «Sono stati e sono tutti gentilissimi (...)