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Un parco divertimenti nella centrale Parte la riqualificazione dei siti Enel

Un parco divertimenti nella centrale Parte la riqualificazione dei siti Enel
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I cittadini vedono blocchi massicci di cemento dalle forme poco gradevoli. Danno una sensazione di abitudine grigia, quella che si prova davanti a edifici industriali, come ce ne sono tanti nelle città. Bruttini, ma utili. L’impianto Enel di Alessandria, però, non è nemmeno più necessario, dato che è stato chiuso nel 2013. Benché oggi il sito industriale sia inutilizzato, tuttavia, nei prossimi anni la centrale elettrica che sorge vicino al fiume Tanaro potrebbe diventare un impianto sportivo di alto livello, un polo agricolo d’eccellenza o un centro di ricerca oncologico. Si tratterà di scegliere il migliore fra tre progetti ugualmente interessanti e premiati da un concorso indetto da Futur-E, un’iniziativa di Enel che mira a riqualificare 23 siti non più funzionanti, tra cui si annovera quello di Assemini (Cagliari), di Augusta (Siracusa), di Bari e di Gualdo Cattaneo (Perugia) – per un elenco completo, qui.

Riqualificare la centrale di Alessandria. L’impianto di Alessandra copre una superficie pari a 66mila metri quadrati ed è costituito da due turbogas, ciascuno della potenza di 90,8 MW. È entrato in funzione nel 1979 ed è rimasto in attività fino al 1994, quando la struttura è stata posta in “assetto di lunga conservazione” e ha smesso di produrre energia. Nel 2004, però, una particolare condizione di criticità che ha colpito il sistema italiano ha indotto i vertici Enel a riaccendere la centrale, che ha continuato a lavorare fino al 2013. Il 10 gennaio di quell’anno, infatti, la centrale è stata dichiarata “indisponibile al servizio” e, il 21 dicembre, il ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha autorizzato la cessazione delle attività. Nonostante la paralisi – definitiva – del sistema produttivo energetico, l’area in cui sorge l’impianto rimane adeguata per servizi di carattere urbano, secondo il Piano Regolatore di Alessandria. La validità del sito ha convinto Enel a indire un concorso pubblico per raccogliere progetti relativi alla riqualificazione dell’area.

 

 

La prima competizione Futur-E. La competizione è stata inaugurata il 1 luglio 2015 ed è terminata il 15 ottobre. La commissione giudicatrice, composta da responsabili dell’Enel e del Politecnico di Milano, ma anche da un rappresentante dell’amministrazione comunale e dell’Università del Piemonte Orientale, ha passato in rassegna le idee di circa 200 partecipanti provenienti da 9 Paesi e da tre continenti (Europa, Africa e America Latina). La scorsa settimana sono stati scelti tre vincitori, a ciascuno dei quali è stato assegnato un premio di circa 20mila euro, ma il progetto che sarà portato a termine sarà, ovviamente, uno solo. La seconda fase del concorso, infatti, si è aperta pochi giorni fa e prevede un approfondimento dei progetti, una disamina che permetterà alla commissione di stabilire il futuro dell’ex impianto Enel.

Una proposta sportiva: XXL – Xtreme Xperience Land. Il primo dei progetti vincitori potrebbe essere il sogno di molti sportivi. La centrale Enel, infatti, potrebbe diventare un luogo dedicato agli sport estremi. Il disegno progettuale comprende un parco composto da cinque spazi distinti. Nell’area “terra” si svolgono attività di arrampicata indoor, di skateboard, bmx, pattinaggio e parkour, mentre nell’area “acqua” si fanno immersioni subacquee e tuffi d’altura, surf e wakeboard. Nell’area “aria”, invece, è collocato un simulatore di paracadutismo e ci sarebbe la possibilità di praticare bungee jumping, base fly e corsa in verticale. Nella zona “energia”, i turbogas, i camini e il carroponte della centrale elettrica diventano le strutture portanti di un parco-avventura. I diversi luoghi tematici, inoltre, sono immersi nel verde, cosicché si potrebbero svolgere attività legate anche a sport “tradizionali”. Gli edifici già esistenti sono completati da un nuovo “edificio-percorso” costruito a qualche metro dal suolo, in modo tale che i visitatori potranno osservare i serbatoio dell’impianto originario e, nello stesso tempo, le attività del parco. La struttura completa, infine, comprenderebbe anche spogliatoio, una sala medica, una zona ristoro, negozi specializzati e un auditorium.

 

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Un polo agricolo al posto della centrale. Una delle alternative al paradiso sportivo è tutta dedicata all’agricoltura sostenibile e high-tech. In questo ipotetico polo agricolo, infatti, la ricerca scientifica sarà congiunta alla produzione di varietà locali. Nella parte meridionale dell’ex sito Enel verranno collocati i laboratori, gli uffici, le serre e pure una vertical farm. Qui sarà inoltre realizzata una banca di germoplasma, in cui saranno custodite le sementi di specie vegetali di pregio o a rischio di estinzione. Nell’area centrale, invece, ci saranno le coltivazioni vere e proprie, mentre in quella settentrionale ci sarà un ristorante e un mercato, per i visitatori che volessero gustare i prodotti sul posto, oppure portarli a casa per creare dei piatti gustosi. Dalla ricerca, alla coltivazione, alla vendita diretta. Ogni fase sarà curata nel dettaglio e provvista degli strumenti necessari per essere condotta nel modo migliore.

C.O.R.ZE.T.TI, a favore della ricerca contro il cancro. Cioè, Centro Oncologico, Residenze assistite e Trattamenti riabilitanti. L’ambito è chiaramente quello medico, ospedaliero e riabilitativo. Ed è ambizioso, molto. La struttura definitiva sfrutterebbe la conformazione dell’impianto originario, a corte, e sarebbe coperta dagli alberi. Sulla carta il progetto contempla anche una chiesa/auditorium e una Università della Terza Età. L’intento è quello di ricreare una sorta di “cittadella” per i degenti, un luogo ospitale che li faccia sentire un po’ più a loro agio.

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