«Una principessa con il cappello di Zorro»: il post commosso della mamma di Giorgia
Sabato 10 al funerale c’era tantissima gente e Chiara Comotti scrive una “lettera” alla figlia per raccontarglielo
Una «principessa con il cappello di Zorro». Sono queste le parole che Chiara Comotti, mamma di Giorgia Manenti, la venticinquenne morta lo scorso giovedì dopo essere caduta in una vasca di lavorazione a seguito di un malore nell’azienda di famiglia. Sabato scorso, il 10 settembre, i funerali.
«Amo oggi è venuta un sacco di gente», scrive la mamma in un post Facebook, che suona quasi come un dialogo diretto, rivolto all’alto o a un altrove, da dove la figlia la sta ascoltando: «Sei riuscita ad avere un funerale non qualunque, ma come quello di una Principessa con il cappello di Zorro. Fumogeni inclusi. Hai degli amici fantastici ma che dire fantastici è poco. Li amiamo tutti quanti e saranno la nostra forza. Andrei avanti per ore. Volevo ringraziare tutti ma proprio tutti quanti hanno partecipato, aiutato e sostenuto questi giorni è stato per noi importante perché ancora una volta abbiamo capito quanta ma quanta gente conosceva la Giorgi».
Ha il sapore di una lettera dolce quella che mamma Chiara manda a cuore aperto alla figlia, affidandola ai social: «Eccomi qui a scrivere le parole che mai avrei immaginato, pensi certe cose non potrebbero mai succedere alla propria famiglia invece no. In questa lunga e difficile notte, la più difficile, guardo tutte le 10000 foto e penso a quante potevi e potevamo farne ancora. Ogni foto è un ricordo che niente cancellerà». Il ricordo fissato per sempre nelle immagini, alcune delle quali Chiara Comotti ha deciso di allegare al post. Dalla torta di compleanno con i Pokèmon, alle foto di famiglia nelle giornate importanti e negli scatti rubati dalla quotidianità. Sempre dal post della madre: «Sarà dura durissima abituarci a non vederti e non sentirti più, perché diciamo non è che tu fossi proprio così Princess in casa. Mi mancherà come l’aria i tuoi “Amo esco faccio ape e poi torno per cena”, dopo dieci minuti “amo non torno”. Sarà dura ma ho capito che abbiamo tante persone che ti volevano bene e che ci aiuteranno».