un prete sorridente

Un'ondata di auguri per i 70 anni di don Camillo, da Cene ad Albegno

Venerdì scorso è stato inondato di messaggi di auguri. «Ho festeggiato da Coronavirus. Una fetta di torta, in due o tre». Le tante imprese a piedi o in bicicletta, Roma, Lourdes, Santiago. Gli oratori costruiti, i campeggi, i concerti dei Nomadi a Zandobbio

Un'ondata di auguri per i 70 anni di don Camillo, da Cene ad Albegno
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di Monica Sorti

Quello che più colpisce quando si incontra don Camillo è la sua grande disponibilità. Il sorriso non gli manca mai. Sarà per questo che venerdì 17 aprile, il giorno del suo settantesimo compleanno, è stato sommerso da una valanga di messaggi. «Mi sono arrivati tantissimi auguri, ho passato due giorni a ringraziare tutti, ho finito ieri notte». A dimostrazione di quanto sia ben voluto. «Ma anch’io voglio bene a loro», esclama sorridendo.

E come si festeggia in questo periodo? «Ho festeggiato da Coronavirus. Abbiamo mangiato la torta in un due o tre e ci siamo consolati così. In qualche modo era giusto festeggiare, perché le tappe della vita sono importanti. Soprattutto i 70 anni, che non tornano più». Nonostante il lockdown il don sta mantenendo il contatto con i suoi fedeli. «Ci teniamo in collegamento via whatsapp, per telefono e con la radio parrocchiale». Tramite un trasmettitore posizionato sull’antenna del campanile, chi ha il ricevitore possono seguire le celebrazioni in chiesa a porte chiuse. «Grazie alla disponibilità di Patrick e Mattia, che sono attivissimi, le messe vengono anche trasmesse sulla pagina Facebook dell’oratorio. E la domenica, dopo la messa delle 10.30, stiamo facendo dei collegamenti dal sagrato con il paese. Si prega, ho benedetto le famiglie, le case, e mettiamo un po’ di musica sacra e dei canti significativi. Così la comunità continua a rimanere viva». Infine c’è la Torre Campanaria, che si può ritirare in chiesa.

Gli inizi. «Ad Albegno sono arrivato il 25 settembre 2016», racconta il don, ripercorrendo le tappe del suo mandato. Originario di Villongo, ordinato sacerdote il 29 giugno '74, a luglio di quell'anno è andato a fare il parroco estivo a Valnegra, per un mese. «Il mese di agosto sono poi andato a Ranica al centro estivo e a settembre sono arrivato a Treviolo». Qui ha fatto il sesto anno come curato, con tre giorni in parrocchia e quattro in seminario. «Era l’anno Santo del 1975 e, con una squadra di giovani di Treviolo, siamo andati a Roma in bicicletta». Da Treviolo il don è stato poi mandato a Ghisalba a fare il curato, dove è rimasto per cinque anni. «La prima estate, con i giovani dell’oratorio, siamo andati a Loreto in bicicletta».

L'articolo completo nel numero di PrimaBergamo in edicola da venerdì 24 aprile

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Gli auguri da Albegno

In questo giorno di festa (per modo di dire, visto il momento di coronavirus…) l'Impresa Paga Mia Albegno, augura a don Camillo un buon compleanno in occasione del suo 70° anno, ricordandogli che con il passar degli anni non si diventa più vecchi ma più saggi. Non potendo festeggiare, tutti i membri dell'impresa han pensato di devolvere a Suo favore il compenso delle mensilità e di tutto il periodo di cassa integrazione (però al momento non ce lo hanno ancora addebitato). Con tantissimo affetto Buon Compleanno e... rinasceremo più forti.

Un immenso augurio di buon compleanno al nostro mitico Don Camillo che ha raggiunto il traguardo dei 70. Sei la bussola per tutta la nostra comunità di Albegno, che ci aiuta a non perdere la retta via; ci sei sempre, hai sempre una buona parola di conforto e di incoraggiamento per tutti e hai la saggezza e il coraggio di affrontare e risolvere i mille problemi che ci sono in questa nostra comunità, che seppur piccola, è molto vivace. Che il Signore ti protegga e ti ricompensi per tutto il bene che hai fatto e farai per noi. E non dimentichiamoci dei tuoi valorosi chierichetti che da casa ti seguono con affetto e non vedono l'ora di poter tornare a servire Messa e starti vicino. Grazie dai tuoi fidatissimi collaboratori.

Don Camillo, le candeline da spegnere sulla torta non sono poche, ma sei comunque capace di farti sentire e vedere da tutti come un giovanotto, addirittura ora ti sentono dal campanile e ti vedono in streaming su Facebook. Tanti auguri dai giovani che ti sono vicini in parrocchia.

Gli auguri da Cene

Esprimere in poche parole le esperienze vissute nei 19 anni di presenza di don Camillo nella nostra comunità di Cene è difficile, praticamente impossibile. Un lungo pezzo di vita, intenso e ricco di opportunità di crescita. Don Camillo sempre fischiettante, ottimista, disponibile, con la “sua” casa sempre aperta a tutti, nessuno escluso. Ho condiviso, in particolare, la sua passione per i pellegrinaggi a piedi, di cui ho fatto parte. Ricordo soprattutto, con emozione, il cammino da Cene a Roma, percorrendo la Via Francigena. Un cammino di amicizia, di allegria, di collaborazione, di solidarietà, di determinazione, di condivisione, di fatica, di preghiera… ho vissuto insieme ad altre 11 persone dei momenti molto intensi, che mi hanno enormemente arricchita nello spirito e nel cuore. Ogni cammino, si sa, ha un inizio e una fine, ma in noi rimane qualcosa che è indelebile nel tempo: è la storia della vita, dei nostri passi, di chi abbiamo incontrato sulla nostra strada per poco, o ha camminato accanto a noi per un lungo tratto. Don Camillo ha “camminato” accanto a tutti noi cenesi per 19 anni; ha lasciato in tutti l’esempio di chi, in prima persona (con la massima coerenza), si mette in gioco e collabora. Qualcuno scrisse: “Non importa quanti passi fai, ma l'impronta che lasci nel cuore delle persone". Don Camillo penso abbia lasciato impronte in ogni persona che ha conosciuto nei suoi 70 anni e il mio augurio è che la salute lo accompagni sempre e a lungo nel cammino della Vita. Con infinita stima e riconoscenza. Eugenia

Alcuni gesti e azioni che ci ha lasciato Don Camillo nel suo ministero a Cene. Al suo arrivo, fu denominato un “vulcano”; richiese il curato per i ragazzi, (arrivò Don Massimo, e restò con noi per 8 anni, poi Don Danilo per 1 anno). Organizzò con la presenza del curato “l’estate giovani”, e istituì il giocaestate con più di 200 ragazzi iscritti, attivando per anni il campeggio estivo a Livigno. Ha sempre invitato i ragazzi al mattino, prima della scuola, all'incontro di preghiera (dieci minuti con Gesù), e nel periodo della catechesi incontri vocazionali per ragazzi e ragazze. Sempre nel periodo estivo per gli adulti, (grazie alla presenza del curato), organizzò importanti pellegrinaggi a piedi: Czestochowa, Lourdes, Fatima, e Roma sulla via Francigena; portandoci in dono il quadro della Madonna nera, la statua della Madonna di Lourdes, e la statua della Madonna di Fatima. Ha poi “creato”, un’isola felice intorno all'oratorio, con parco e grotta per la Madonna di Lourdes (11 febbraio e 11 di ogni mese rosario ore 15 e ore 20,30) oltre al cippo per la Madonna di Fatima nel giardino dell’oratorio, (13 maggio e 13 di ogni mese rosario ore 15 e ore 20,30).

Una delle sue priorità, (all'inizio del suo ministero a Cene), è stata la messa in sicurezza di tutti gli impianti sia dell’oratorio, della canonica, e della chiesa oltre al rifacimento della torre campanaria. Anche se a volte ricoverato in ospedale per problemi di salute, o impegnato fuori parrocchia, si è sempre reso disponibile e reperibile, spegnendo il cellulare solo per celebrazioni, messe, o visite agli ammalati. Ha offerto sempre la sua disponibilità anche a chi era contro di lui, con la comprensione e il dialogo. Ha conservato l’apertura quotidiana della segreteria dell’oratorio, per tutte le organizzazioni sociali, e sportive. È entrato in ogni casa con gli avvisi settimanali, presentando ogni mese il resoconto economico, e ogni settimana tutto quanto riguardava la formazione morale e spirituale in parrocchia. Ha effettuato il riordino dell’archivio (storico e attuale) della parrocchia. Ha cercato con il consiglio pastorale parrocchiale di ricostruire la storia di Cene, e di persone che hanno operato per il bene della comunità, dando il loro nome a ogni locale dell’oratorio, ricordando anche figure di sacerdoti. Ha istituito il gruppo liturgico, che per anni ha organizzato tutte le festività importanti, e i vari pellegrinaggi della “Madonnina” nei rioni del paese a settembre. Ha recuperato la “raggiera”, restaurato paramenti sacri, e non poco, la ristrutturazione della casa parrocchiale(canonica). Ha voluto l’asilo nido per aiutare economicamente le famiglie, anche nel contesto morale e sociale. Ha dato apertura e ospitalità ai Cenesi e agli stranieri in difficoltà sia in oratorio che in canonica.

A Cene hanno lasciato la vita terrena i suoi affetti più cari: la mamma, il papà, e la zia. Un parrocchiano di Cene a cui è stato chiesto di esprimere un parere sulla presenza dei sacerdoti nella comunità (circa il modo di operare, di relazionare, di essere testimoni….), risponde: molto buono, un plauso particolare va a Don Camillo; egli fin da quando è arrivato a Cene, ha saputo risvegliare la comunità che da anni era in letargo. In questi anni ha fatto rinascere l’oratorio, non solo come struttura, ha coinvolto moltissime persone trascinandole con il suo entusiasmo e con la sua fede. Egli è stato più forte delle critiche, degli sgarbi, e della diffamazione ricevuti. I suoi oppositori sono crollati di fronte alla sua Fede, e al suo carattere, che uniti, hanno creato una miscela più dura del cemento armato.

Auguri per Don Camillo. Don Camillo, sei un “buon pastore”, sai guidare il Tuo gregge coltivando in loro la certezza che il Signore non abbandona nessuna delle sue pecorelle. Si Don Camillo, sai essere un vero ministro di Cristo e della Chiesa! Buon Compleanno. Una fedele Cenese, Emma

Caro Don Camillo, il traguardo raggiunto dei 70 anni con lucidità, saggezza (quella non manca), forza di volontà, e caparbietà; sono ingredienti che mi auguro ti portino su su su, il più possibile.
è un augurio di poter passare ancora qualche bella giornata nell'oliveto di Villa Grazia; dove ci rallegravi con i tuoi canti spensierati e non da poco con la preghiera. Tanti tanti auguri da Romano

A Don Camillo, sono stata chiamata da Don Camillo a far parte del consiglio parrocchiale in qualità di figura sanitaria; nel gruppo nessuno di noi aveva gli stessi talenti dell’altro, come risposta interiore forse ero la meno preparata ad argomenti religiosi, ogni volta che tornavo a casa mi sentivo arricchita di spirito, ma sicuramente più portata a toccare con mano e cuore le difficoltà della malattia, e dei più deboli, dove la riservatezza, e l’azione, non vanno mai ostentate. Grazie a ciò che mi hai insegnato nel rispetto dell’ammalato, e della misericordia.

 

A Don Camillo tutta la mia gratitudine per tutto l’Amore, e la gioia che diffonde; una persona colma di gioia “predica senza predicare”. Auguri con stima, Pierina (quasi coetanea)

Ci hai visto crescere. Ci hai visto piangere e ci hai fatto ridere. Ci hai visto cadere e ci hai aiutato a rialzarci. Ci hai dato tanto, ci hai trasmesso molto. Hai saputo farci da prete e da padre. Un prete sorridente, disponibile al dialogo e al confronto, insomma, sempre presente. Ci hai sempre sostenuto e incoraggiato a diventare persone migliori, nonostante tutto! Siamo cresciute con te e con i tuoi insegnamenti di vita. E noi oggi, con le lacrime agli occhi, non possiamo far altro che dirti grazie. Il tuo ricordo sarà sempre con noi! A presto don.

 

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