I vent'anni della PlayStation
Sono passati 20 anni da quel 3 dicembre del 1994, giorno in cui il Giappone iniziò a conoscere la console della Sony che presto sarebbe diventata un must per ogni appassionato di videogame: signore e signori, ecco a voi la PlayStation. Nel settembre dell’anno successivo, quando venne commercializzata in Nord America ed Europa, la sua onda travolse il mondo intero, Dopo 9 anni e 6 mesi dal suo lancio iniziale, la Play raggiunse il record (per una piattaforma d’intrattenimento computerizzata) di 100 milioni di unità vendute, e presto il mercato ne avrebbe conosciuto il secondo modello, e qualche anno dopo – più vicino ad oggi – anche il terzo e il quarto. Partiamo dal principio.
Nei primi anni Novanta, la Nintendo, azienda tecnologica giapponese con sede a Kyoto, era leader incontrastata nel mercato dei videogame, assieme all’altra grande multinazionale Sega, fondata a Honolulu nel 1940, ma che presto avrebbe stabilito il suo quartier generale a Tokyo. Il Nintendo Entertainment System, una console a 8 bit (significa che le operazioni algebriche, l’indirizzamento di memoria e la grandezza del dato che può trasmettere sono lunghe al massimo 8 bit, cioè è in grado di fare 8 operazioni alla volta), aveva risollevato la crisi dei videogiochi del 1983, grazie a successoni di Super Mario Bros, The Legend of Zelda e Super Mario Bros 3. Ne erano state vendute più di 60 milioni di unità, con il cappellino e il baffo di Super Mario che – seppur incluso nella confezione – era entrato in 40 milioni di case. Ma la console Nintendo presentava un grosso problema di fondo: le sue cartucce magnetiche intercambiabili, sulle quali venivano “incisi” i giochi, erano oggetto di pirateria. I dati presenti sulle cartucce potevano essere facilmente copiati e cancellati.
Copertina di Super Mario Bros 3
Copertina di Super Mario Bros
Schermata di The Legend of Zelda
Nintendo Entertainment System
Nel 1989, Sony e Philips svilupparono un’estensione del CD-ROM in grado di combinare simultaneamente audio, grafica e dati computerizzati, chiamata XA. Nintendo se ne interessò parecchio, e chiese a Sony di sviluppare un’estensione per il suo nuovo Super Nintendo Entertainment System (che uscì l’anno dopo), di modo che il nuovo lettore fosse in grado di leggere, oltre alle cartucce, i CD-ROM/XA. Il sistema venne provvisoriamente chiamato SNES-CD, ma proprio mentre stava per essere presentato al CES 1991 (convegno internazionale di informatica, probabilmente il principale) la Nintendo rescisse il contratto con Sony, poiché permetteva a quest’ultima un controllo completo sui titoli usciti nel nuovo formato. Le sorprese non erano finite: Nintendo firmò infatti per una collaborazione con l’azienda olandese Philips, l’altra produttrice di XA, ma la scelta ai giapponesi non piacque. Anzi, il fatto che un’azienda giapponese venisse snobbata in virtù di una europea fu vissuto dalla comunità nipponica come un tradimento. Sony, invece che fermare il suo dipartimento di ricerca, decise di utilizzare le tecnologie sviluppate per lanciare una sua console, puntando esclusivamente sul nuovo sistema CD. Fu così che nacque la prima PlayStation.
Logo della PlayStation
La PlayStation montava un sistema a 32 bit. Paradossalmente, anche se il sistema di CD che la Sony aveva sviluppato intendeva porre un freno alla pirateria, la Play fu forse la console più piratata della storia. Ma ancor più paradossalmente, la possibilità di esser modificata rappresentò uno dei fattori chiave del suo successo. Tutti quelli che ne hanno avuta una lo sanno: con poche lire dell’epoca era possibile modificare l’hardware di modo che la console fosse in grado di riprodurre CD masterizzati. Significava che con un semplice masterizzatore, ogni gioco poteva essere copiato da un amico e non era più necessario spendere consistenti somme per avere un’ampia (e soddisfacente) collezione di titoli. Nintendo e Sega, che sulle loro nuove console avevano fatto montare un sistema hardware molto più sicuro, rimasero un po' spiazzate dalla loro più logica scelta.
PlayStation, prima versione
Controller
PlayStation One
Memory Card
Ma le ragioni del successo di PlayStation non si limitavano a questo aspetto: la console garantiva prestazioni migliori della Sega sui giochi tridimensionali, costava meno a livello produttivo, aveva un software di facile sviluppo e funzionava da stereo, permettendo l’ascolto di CD musicali. Le Memory Card (chi se le ricorda?), anche se quasi sempre piene troppo presto, erano belle. Poi, a livello di campagne pubblicitarie, non c’era proprio gara. Nel corso di quegli anni, videoartisti e registi del calibro di Chris Cunningham e David Lynch girarono per Sony spot ad altissimo impatto visivo e psicologico. Nel 2000, la Sony lanciò una versione della Play più piccola e rifinita a livello di design, la PlayStation One, che venne prodotta fino al 2006.
Spot di David Lynch per il lancio di PlayStation 2
Di seguito la lista dei dieci videogiochi più venduti sulla Play:
- Gran Turismo – simulatore di guida, con quasi 11 milioni di unità vendute.
- Final Fantasy VII – serie di gran successo nei videogiochi di ruolo, vendette quasi 10 milioni di unità.
- Gran Turismo 2 – poco più di 9 milioni di unità vendute per il seguito del simulatore di guida.
- Resident Evil – gioco a sfondo horror che raggiunse i 9 milioni di unità e grazie al quale venne prodotta anche una serie cinematografica.
- Tekken 3 – gioco di combattimento in 3D, 8.5 milioni di copie vendute, con personaggi interpretabili che hanno fatto la storia dei videogame.
- Final Fantasy VIII – più di 8 milioni.
- Harry Potter e la Pietra Filosofale – 8 milioni.
- Tomb Rider II – 8 milioni per il gioco d’avventura con formosa protagonista femminile.
- Crash Bandicoot: Warped – poco più di 7 milioni per la volpe digitale più famosa al mondo.
- Metal Gear Solid – 7 milioni, precursore dei giochi di guerra che oggi vanno per la maggiore.
Copertina di Crash Bandicoot Warped
Copertina di Gran Turismo
Copertina di Metal Gear Solid
Copertina di Tekken 3
Il 2000 fu anche l’anno di lancio del secondo modello della Play, la PlayStation 2. Venne presentata il 4 marzo in Giappone, e nello stesso anno in Nord America ed Europa. La Play 2, con 155 milioni di unità vendute, divenne presto la console più venduta di ogni tempo, tanto che rimase in produzione fino all’anno scorso. Vennero sviluppati, nel corso di dieci anni, quasi quattromila giochi, per un totale di vendite che si aggirò attorno al miliardo e mezzo di unità. Di questo, quasi 21 milioni del gioco Grand Theft Auto: San Andreas entrarono nelle case degli appassionati – la popolare versione di GTA rimane storicamente il gioco più venduto per Play 2. Un’importante chiave del successo della "2" fu l’introduzione del lettore DVD: la Play 2, oltre che fungere da console per videogame, poteva diventare un elegante lettore domestico per i film nell’innovativo formato che andava diffondendosi. La retrocompatibilità del software fu un’altro fattore importante che ne aiutò la diffusione: tutti i videogiochi della prima Play potevano girare tranquillamente sulla 2. Non solo: la nuova console ne migliorava velocità e grafica. Come per la PlayStation1, anche per il secondo modello la Sony ha prodotto una seconda versione, più piccola ma egualmente potente.
Copertina di GTA San Andreas, gioco più venduto su PS2
Memory Card PS2
PlayStation 2
PS2 Slim
Sono uscite anche la 3 e la 4, di PlayStation, rispettivamente nel 2006 e nel 2013. La Play 3 vendette più di 83 milioni di unità, pressapoco lo stesso numero di Xbox 360 vendute da Microsoft nel mondo. La scelta di implementare un sistema di lettura per i Blu-ray si rivelò, ancora una volta, vincente: l’Xbox puntò sugli HD-DVD, che non ottennero il desiderato successo commerciale. La Play 3 veniva acquistata anche in virtù della sua capacità di riprodurre i Blu-ray, evoluzione dei DVD con l’aggiunta dell’alta definizione. Come per la Play 2, un gioco della serie Grand Theft Auto (GTA V) vinse la battaglia dei videogame più venduti, con quasi 19 milioni di unità. La Play 3, insieme alle altre console di settimana generazione, ha sancito un importante passo avanti nella possibilità di giocare fluidamente online, caratteristica verso cui si è mosso (e sembra muoversi sempre più) il mercato dei videogiochi.
Ed eccoci ai giorni nostri, dove ad addobbare gli scaffali dei negozi è arrivata la quarta versione della console, che ha venduto finora più di 15 milioni di unità. Per celebrare il ventennio di PlayStation, la Sony ha rilasciato in questi giorni una versione speciale della Play 4, in “tiratura limitata” color argento di 12.300 unità. Call of Duty: Advanced Warfare, con 5 milioni di pezzi venduti, è attualmente in cima alla classifica dei videogame più venduti della console.
Controller PS3
PS3 e rispettive versioni
PS4: edizione speciale per il ventennale
PS4
Fino ad oggi, la Play è sempre riuscita a rinnovarsi rimanendo in una certa misura sé stessa, come sé stesso è rimasto il celebre controller fino all’uscita della quarta versione della console. Gli affezionati difficilmente se ne separano, e ancor più difficilmente scelgono di passare alla concorrenza (in questo momento rappresentata da Nintendo e Microsoft) all’uscita di un nuovo modello. È la vera forza che Sony è riuscita ad imprimergli, la forza dell’affezione e della fedeltà al marchio. Le aziende concorrenti non sono riuscite nell’impresa allo stesso livello. E allora buon compleanno PlayStation, e che la fine della tua epoca da teen-ager non freni il desiderio di novità e innovazione cui ci hai abiutati (e forse anche un po’ viziati) in questi primi vent’anni passati insieme.