Una fantastica macchina da gol (senza Zapata e pure senza Ilicic)
Palomino serve Toloi che pesca Djimsiti che affonda il Verona. All’ultimo respiro, in pieno recupero, tre difensori ribaltano una grande Hellas e firmano la prima vittoria casalinga della Dea dopo le due sconfitte interne con il Cagliari e con la Juve. Tre difensori siglano la strepitosa rimonta di un’Atalanta che non si arrende mai: per due volte in svantaggio, per due volte i nerazzurri risalgono la china e piazzano il colpo vincente. Queste sono le vittorie che esaltano la squadra, il, pubblico, il calcio di Gian Piero Gasperini, miglior allenatore dell'anno, come ha certificato lunedì il gran gala dell’Associazione Calciatori; miglior allenatore italiano, come aveva dichiarato Ivan Juric prima della partita, inchinandosi al suo maestro.
La prova della Dea è stata magnifica: per la qualità del gioco, per la capacità di ripartire dopo gli errori difensivi che potevano risultare fatali, per la grandezza del suo Capitano al quale soltanto Silvestri è riuscito a opporsi con bravura. Gomez incarna alla perfezione lo spirito di questa Atalanta, così come Malinovskyi migliora partita dopo partita e il suo primo gol in Serie A è più che mai beneaugurante per la trasferta nella sua Ucraina, dove conterà soltanto vincere.
Senza Zapata, con Ilicic fuori causa quasi subito e sperando recuperi per mercoledì, gli uomini di Gasperini hanno squadernato una prestazione all'altezza della loro nomea di grande squadra e di vera macchina da gol: per la settimana volta in quindici partite i nerazzurri ne hanno segnati tre. L’anno scorso c’erano riusciti in un girone intero, ora hanno a disposizione altre tre gare per migliorarsi. E se si pensa, come ha rimarcato Gasperini, che soltanto quattro sono i giocatori rimasti rispetto a tre anni e mezzo fa, quando lui si insediò sula panchina nerazzurra, si ha un’ulteriore idea di che cosa sia diventata questa formazione che fa impazzire i bergamaschi. E si fa applaudire dovunque giochi. Il meglio continua a venire.