Punto vendita a Curno, ma c'è molto di più

Vestire in sicurezza chi lavora La sfida vinta di Marina Bongiorno

Vestire in sicurezza chi lavora La sfida vinta di Marina Bongiorno
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Vestire in sicurezza la gente che lavora di tutto il mondo. È questo l'obiettivo di Marina Bongiorno, ideatrice e fondatrice della Bongiorno Antinfortunistica, con sede a Curno e Treviolo. Tutto ha inizio 22 anni fa, quando Marina era solo al 2° anno di Economia e Commercio: «Avevo alle spalle l'esperienza di mio padre, Gaspare Bongiorno, grossista di abbigliamento fashion – Marina inizia così a raccontare i suoi esordi – e ho pensato di specializzarmi nell'abbigliamento da lavoro. Dopo un'attenta analisi di mercato, ho capito che se volevo affermarmi in quel momento, sbaragliando la concorrenza dei big, dovevo puntare sulla piccola-media impresa, cioè quella che conta dai 2 ai 39 dipendenti. L'Italia è costituita principalmente di imprese di queste dimensioni. E così ho fatto».

Oggi, infatti, ci sono oltre un milione di aziende in Italia che possono rivolgersi alla Bongiorno Infortunistica per vestire le più disparate figure professionali, anche se l'ambizione è quella di crescere ancora e arrivare a vestire anche i lavoratori del resto del mondo. «All'inizio vendevamo per corrispondenza, mentre da dieci anni a questa parte abbiamo aperto il sito di e-commerce in cui è possibile sfogliare il catalogo online e procedere con gli acquisti» specifica Marina, aggiungendo che se buona parte dei 150 ordini al giorno (questa la media quotidiana di ordini stimati) avviene via web, una parte viene fatta ancora telefonicamente e via cartacea. Non solo: esiste anche un punto vendita in cui è possibile recarsi di persona, a Curno, ma non è che una goccia nel mare firmato Bongiorno Antinfortunistica, che nell'ultimo anno ha registrato un fatturato di dieci milioni di euro.

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«Spediamo in tutta Italia. Dopo l'ordine di acquisto, bastano 5 giorni per ricevere la merce scelta. La logistica è fondamentale nel mio lavoro: sai, non è importante dove sei, perché possiamo arrivare ovunque, quanto piuttosto la qualità e la puntualità delle consegne. Non a caso siamo partner di Poste Italiane...» continua a spiegare Marina. Il segreto del suo successo? «Io non parto mai dall'idea di "qualcosa da vendere", ma da un progetto. Mi immedesimo nelle più disparate categorie professionali per offrire la soluzione a qualsiasi evenienza – svela Bongiorno – ecco perché abbiamo una quarantina di fornitori che ogni anno rinnoviamo: scegliamo solo i migliori partner commerciali, stagione dopo stagione». Un percorso di crescita aziendale che va di pari passo con un percorso di vita. Nessun passo è mai stato fatto senza studio, analisi e approfondita conoscenza del mercato: «siamo in evoluzione costante – continua – in questo campo è l'America a dettare esempi di economia». Una piccola Amazon di settore, che oggi conta 51 dipendenti impegnati in diverse aree e numerose collaborazioni con aziende esterne.

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«Non ci limitiamo a commercializzare, ma produciamo anche a marchio BA e Kappa4work. Se BA è la linea interna di produzione (di scarpe, pantaloni, canvas, ecc,) e rappresenta l'acronimo della Bongiorno Antinfortunistica, Kappa4work esiste perché mi sono proposta nel mio settore di specializzazione al brand sportivo Robe di Kappa, a cui pago solo le royalty. È stato un successo. Produco io tutto quello che esce a questo marchio» puntualizza Marina, specificando che da circa tre anni la maggior parte della produzione avviene entro i confini italiani.

Il suo costante fermento intellettuale e la voglia di fare che è riuscita a trasmettere alle persone che lavorano al suo fianco sono le caratteristiche che saltano maggiormente all'occhio quando si parla con lei. Non a caso Marina Bongiorno è l'unica donna protagonista di questo settore, finita sotto i riflettori della ribalta anche all'ultima fiera di Düsseldorf per i suoi prodotti innovativi. «Dopo un'indagine svolta tramite social network abbiamo deciso di cambiare logo e da fine settembre sarà online un e-commerce tutto nuovo». Siamo certi che continueremo ancora a sentire parlare di lei e del suo piccolo impero costruito in provincia di Bergamo, ma proiettato verso il resto del mondo.

 

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