Un viaggio insolito

Wakanda, Narnia, El Dorado Luoghi immaginari o realtà?

Wakanda, Narnia, El Dorado Luoghi immaginari o realtà?
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Dalla creatività di scrittori, registi, sceneggiatori sono nati spesso luoghi immaginari, metafore per raccontare la realtà o strumenti per sfuggirne, ambienti in cui lasciar compiere i destini dei loro personaggi. C’è chi per crearli si è ispirato all’Africa e chi ha fatto un mix tra Stati Uniti e America Latina, chi ha immaginato un posto a metà tra i paesaggi di Tolkien e le colline toscane e chi, seguendo una leggenda antica, ha tentato di trovarne corrispondenza nella realtà. Wakanda, Bananas, Narnia, El Dorado sono quattro esempi di queste “magie”.

 

Wakanda

Wakanda è un luogo creato da Stan Lee e Jack Kirby, un regno a cui Marvel Comics ha dato vita a partire dalla prima apparizione nei Fantastici Quattro, negli anni Sessanta. Si tratta, secondo i creatori, di uno stato africano ricco e tecnologicamente avanzato grazie ai suoi immensi giacimenti di vibranio, derivato dallo schianto di un enorme meteorite sulla superficie del Paese. Nel corso dei secoli ogni re dello Stato veniva affidato alla protezione del monte sacro e a quello della Pantera, animale al quale venivano “affidati” i sovrani che, dopo l’ingestione di alcune foglie, ottenevano capacità sovrumane.

Wakanda è un regno di mutanti e culti ancestrali, che ha fatto del commercio del vibranio (causa prima delle stesse mutazioni) l’unica attività che lo tiene fuori da uno stretto isolazionismo permettendogli, grazie agli immensi profitti derivati dalla vendita, di reinvestire in strutture di ammodernamento del Paese. Termine dall’etimologia incerta, il nome “Wakanda” potrebbe derivare da una divinità dei nativi americani degli Stati Uniti d’America, da una tribù africana nominata in un romanzo di Edgar Rice Burroughs oppure dalla traduzione di un termine indigeno.

 

Bananas

Bananas deve il suo nome a un film, Il Dittatore dello Stato Libero di Bananas (1971), diretto e interpretato da Woody Allen, una pellicola che mostra, con occhio ironico e irriverente, la situazione politica statunitense e le interferenze militari nel Sudamerica. Girato a qualche anno dalla crisi dei missili di Cuba, durante la Guerra del Vietnam, è la storia di un collaudatore industriale e del suo arrivo nello Stato di Bananas, del suo fallito omicidio da parte del dittatore del paese e di come, salvato dai rivoluzionari, per “sdebitarsi” entri nelle loro fila imbarcandosi in una serie di rocambolesche avventure, che vanno dall’elezione a presidente del Paese fino al ritorno negli Stati Uniti e alla prima notte di nozze trasmessa in tv.

 

Narnia

Narnia è un mondo fantastico uscito dalla penna di C. S. Lewis, nella sua serie fantasy Le cronache di Narnia. È un regno creato da un leone, che dal buio ha fatto sorgere il sole, le colline e i monti, dando vita ad animali parlanti e intelligenti che abitano un regno fantastico pieno di boschi, con un palazzo reale che guarda il mare. A popolarlo sono creature buone e cattive: minotauri, centauri, ninfe, nani, giganti, gnomi, streghe, lupi mannari e una moltitudine di animali parlanti.

Se il nome del luogo sembra derivare dalla città umbra di Narni, a metà tra Roma e Assisi, i paesaggi del regno di Narnia sembrano essere quelli della Croazia, sui laghi di Plitvice, tra le montagne di Mala Kapela e di Pljesevica, un parco naturale incastonato tra laghetti e cascate.

 

El Dorado

El Dorado è la città dell’oro, un luogo ricco di pietre preziose, avvolto da conoscenze esoteriche antichissime. Qui gli umani vivono in pace, in una sorta di Eden ai confini del mondo conosciuto. Un mito sviluppatosi dopo la scoperta delle Americhe, quando i conquistadores, trovandosi di fronte a indigeni pieni di monili d’oro, pensarono di aver trovato quel luogo mitico a cui la leggenda di El Dorado faceva riferimento, una convinzione che si rafforzò quando gli spagnoli Herman Cortes e Francisco Pizarro conquistarono gli imperi azteco e incas scoprendone i tesori. La leggenda di El Dorado arriva a un punto di svolta quando gli spagnoli Gonzalo Jiménez de Quesada e Sebastian de Belalcazar, arrivati a conquistare le Americhe, sentono parlare di un capo indigeno che si immerge in una laguna coperto di polvere d’oro e gettando tra le acque offerte preziose.

Fu così che nacque il termine “El Indio Dorado”, ad indicare il sovrano coperto di oro, abbreviato poi in “El Dorado”. La laguna piena di oro pare corrispondesse alla laguna di Guatavita, vicino alla città di Bogotà. Non resta che andare in Colombia, allora, per riscoprire la città dell’oro.

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