La polemica

A Fara scontro tra Fratelli d'Italia e Anpi, che ha parlato di «strategia della tensione»

Lo scorso 12 agosto, per l'anniversario della strage di Sant'Anna di Stazzema, un attacco al partito sulla questione immigrazione

A Fara scontro tra Fratelli d'Italia e Anpi, che ha parlato di «strategia della tensione»
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Che tra l'Anpi e le forze politiche al Governo non ci sia grande simpatia è cosa nota da tempo, ma a Fara Gera d'Adda questo scontro ha preso una piega particolare. A suscitare scalpore è stato l'ultimo volantino pubblicato su bacheca e social del circolo locale Anpi del paese della Bassa, che collega la strage di Sant'Anna di Stazzema, la strategia della tensione e il nazi-fascismo direttamente al partito Fratelli d'Italia. A riportare la vicenda sono stati i colleghi di PrimaLaMartesana.

Il volantino della polemica

Il testo è comparso in occasione dell'anniversario dell'omicidio di massa compiuto delle truppe tedesche, il 12 agosto 1944, e giudicato dalla magistratura italiana come atto terroristico ingiustificabile come operazione di rappresaglia. I membri dell'Anpi del posto, nel manifesto, hanno collegato il tragico episodio alla cosiddetta "strategia della tensione", ricostruita da storici e giornalisti italiani come un piano per convincere la popolazione italiana, attraverso stragi e attentati, a chiedere una stretta autoritaria e riportare l'estrema destra al potere.

Secondo questa teoria, le bombe piazzate in vari luoghi pubblici in Italia dal 1969 al 1980, cioè dalla strage di Piazza Fontana a quella di Bologna, avrebbero avuto lo scopo di terrorizzare la popolazione e convincerla ad accantonare le libertà costituzionali, secondo un presunto piano di apparati corrotti, servizi deviati e fascisti, con la connivenza di elementi del Movimento sociale italiano. Da quella situazione del passato, però, l'Anpi poi collega Msi e stragisti a Fratelli d'Italia, che per l'associazione instillerebbe paura negli italiani degli immigrati per creare una percezione di insicurezza e conservare il proprio potere.

La replica di FdI

Un accostamento che, chiaramente, non è andato giù al referente di partito locale, Samuele Lo Faro, che ha subito replicato al manifesto sulla bacheca dell’Anpi.

«La pubblicazione del logo di Fratelli d’Italia da parte dell’Anpi di Fara Gera d’Adda, insieme a quello del Prf e Msi, all’interno del loro volantino in cui si ricorda la strage di Stazzema e si riattualizza un clima di allora ai giorni nostri, non solo è di per sé un fatto gravissimo, ma alimenta la divisione all’interno di una piccola comunità - ha commentato Lo Faro -. Come sempre, la sezione Anpi di Fara cavalca posizioni lontane dalla realtà, ideologiche e divisive: paragonare FdI con la pubblicazione del logo del partito a quel contesto è al limite della denuncia».

Samuele Lo Faro

Una condanna di quanto scritto nel volantino è arrivata anche dal capogruppo dei meloniani in Consiglio regionale, Christian Garavaglia: «Gravissime le frasi pubblicate sul volantino apposto in una bacheca pubblica, dove non solo si pubblica il logo del partito di Fratelli d’Italia accanto a quello del Prf, ma si scrive fra l’altro, partendo dalla strage di Stazzema e, riferendosi al Governo attuale, “Dividere per governare. Governare diffondendo la paura e l’incertezza è la nuova faccia della strategia della tensione”. Un gesto ignobile e del tutto inaccettabile oltreché preoccupante.

Non capisco con quale coraggio si osi fare tali pubbliche affermazioni, rendendosi fonte di tensioni e divisioni, anche in una piccola comunità, mentre l’Anpi, almeno sulla carta, dovrebbe fare passare messaggi di pace. Spiace vedere ancora chi oggi è ancorato ad ideologie che nulla hanno a che fare con la società contemporanea e nemmeno con la corresponsabilità nel creare una società sempre più coesa e partecipata».

D'accordo sulla posizione del partito il consigliere regionale bergamasco Pietro Macconi: «I veri nostalgici dell’odio non siamo certo noi, ma è l’Anpi di Fara a ravvivare e fomentare i toni di un periodo storico, oramai terminato da ottant'anni, per trovare una nuova modalità di esistere. Sono preoccupato ed amareggiato: parole offensive, avulse dalla realtà e che richiamano eventi che nulla hanno a che fare con i giorni nostri, connotando ancor di più come il livore dell’Anpi di Fara nei confronti del Governo abbia superato ogni regola del confronto civile».

Commenti
Augusto

Provino a guardare cosa hanno fatto i non pochi partigiani di allora, quelli reali non quelli di oggi che sono dei bamboccioni. Il papà di un mio amico è stato ammazzato sull'uscio di casa davanti a lui, allora ancora ragazzo, solo perché non aveva il coraggio di prendere in mano un fucile. Per questo l'hanno definito fascista. Questo facevano alcuni di quei partigiani. Omicidi volontari. O con loro o morivi da fascista anche se non lo eri. Molti dei pseudo partigiani di oggi, non conoscono la storia. si avvalgono di quello che gli raccontano quelli un po più anziani che la raccontano a modo loro da comunisti o che ruotano nel cerchio della sinistra. Ormai non hanno altri argomenti su cui attaccare. L'unico loro chiodo fisso è il fascismo, convinti di imbrogliare le persone. Ma le persone sono più intelligenti di quanto loro pensano e sanno come ignorarli

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