A Torre Boldone ecco il piano di diritto allo studio (tra rinfacci e frecciate pesanti)
Dopo la polemica per il presunto “ritardo”, la maggioranza replica: mai approvato da Macario prima dell’inizio dell’anno scolastico
di Andrea Carullo
Quello di venerdì 25 ottobre è stato un Consiglio comunale teso a Torre Boldone, dominato dai toni accesi sia dell’amministrazione che del gruppo di minoranza “Insieme per Torre”.
Non che ci si aspettasse il contrario, anzi: l'accusa lanciata via social dal gruppo di minoranza e riguardante l’approvazione del piano di diritto allo studio, che fino a venerdì mancava, non era piaciuta all’amministrazione che aveva promesso di rispondere nelle sedi più adatte. Ovvero, il consiglio comunale.
Dagli attacchi social si è passati a quelli tra i banchi, un consiglio partito subito male con le premesse al primo ordine del giorno, appunto il piano di diritto allo studio: «Alla domanda del gruppo di minoranza apparsa sui quotidiani su dove sia finito il piano rispondiamo: eccolo qui. Precisiamo che la scorsa amministrazione non ha mai approvato il piano prima dell’inizio scolastico, basta visionare l’albo pretorio. Perché, dunque, commentare la tempistica? Evidentemente per la solita sterile polemica politica».
Sono stati letti in aula diversi post, fatte notare incongruenze di pensiero nel corso degli anni, l’ex sindaco Luca Macario è stato perfino accusato di aver sminuito, in passato, il ruolo dei docenti e degli educatori nell’assistenza agli studenti con disabilità, accuse subito smentite con forza dallo stesso Macario.
Il nuovo piano comunque, al di là delle polemiche, si pone come obiettivo quello di «dare un’offerta più competitiva e attrattiva per far fronte al calo delle iscrizioni nelle scuole del territorio».
Novità assolute sono la convenzione con Arriva Italia in favore degli studenti residenti che si muovono verso la valle e la proposta (...)