Scintille

Accademia Carrara, la minoranza critica il modello. Carnevali: «Mai creato difficoltà»

Polemica accesa nel Consiglio comunale di ieri, 18 novembre. Secondo l'opposizione andrebbe rivista la governance, ma la maggioranza non ci sta

Accademia Carrara, la minoranza critica il modello. Carnevali: «Mai creato difficoltà»
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Il polverone che si è alzato sul caso Bagnoli-Bonaldi non dà segno di volersi dissolvere. Nella serata di ieri, lunedì 18 settembre, in Consiglio comunale a Bergamo l'opposizione ha voluto fare il punto della situazione, sottolineandone gli aspetti più critici.

Coincidenza ha voluto che, nello stesso giorno, è stata nominata la nuova direttrice dell'Accademia Carrara: si tratta di Maria Luisa Pacelli, che andrà a sostituire Martina Bagnoli, le cui recenti dimissioni avevano fatto esplodere il caso.

Un sistema duale che porterà a un'altra crisi?

Andrea Pezzotta, dell'omonima lista, ha aperto il discorso esprimendo, come riporta L'Eco di Bergamo, le proprie «forti preoccupazioni» per quanto successo. Sottolineando come non sia la prima volta che accade: già nel 2017 Emanuela Daffra, ex direttrice, scelse di lasciare il proprio ruolo «perché era mancata la fiducia. Una crisi che si rinnova dopo qualche anno. Evitiamo che ricapiti per la terza volta».

Ciò che principalmente critica la minoranza è il sistema duale «di stampo artistico ed economico». Si parla di Gianpietro Bonaldi e del suo ruolo da general manager di Fondazione Carrara, anch'egli ai vertici - ma dal punto di vista economico - della gestione dell'Accademia, proprio come lo era Bagnoli a livello artistico.

Porterà a un'altra crisi? È la domanda dell'opposizione, che suggerisce, attraverso Cristina Laganà (Fratelli d'Italia) di «ridefinire i ruoli, garantendo alla direttrice l'autonomia necessaria e rendendo trasparenti i criteri di assunzione».

«Non l'unico modello, ma quello che funziona»

A tal proposito, la sindaca Elena Carnevali (investita a sua volta dalla tempesta dei giorni scorsi) ha replicato spiegando che sì, il modello di governance adottato potrebbe essere messo in dubbio o valutato, ma «allo stato attuale, al netto della crisi, per sette anni non ha mai creato difficoltà e ne registriamo anzi il valore positivo. Non smetteremo di attenzionare la Carrara, al fine di valutare anche l'efficacia di questo modello gestionale».

Le fa eco Francesca Riccardi (Pd), che ha elencato come i punti di forza della Carrara a livello artistico, didattico e inclusivo siano dovuti «grazie alla gestione manageriale: basta vedere i numeri degli ultimi anni». Sulla stessa linea di pensiero anche l'assessore Sergio Gandi: «Continuiamo su questa strada: nella governance non c'è nessuna subordinazione tra i ruoli». Ammettendo, però, che «non è l'unico modello possibile», ma sottolineando che «per noi funziona e permette alla Carrara di essere quella che è».

Durante il consiglio comunale si è parlato anche di Sergio Gandi e della sua delega alla Cultura. «Durante la campagna elettorale - ha detto Alessandro Carrara (Lega) - è stato criticato Pezzotta perché sarebbe stato sindaco part-time. Perché questo non vale per Gandi?». A replicare è stata la sindaca Carnevali, che in consiglio ha ribadito la propria fiducia all'assessore.

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