Accelerazione delle opere pubbliche, accolta alla Camera la proposta di Ciagà e Brembilla
La richiesta, avanzata dalla deputata bergamasca del Pd e spinta dall'assessore ai Lavori pubblici, è di cancellare per gli appalti inferiori al milione l'attesa di 35 giorni prima della stipula del contratto
La Camera dei Deputati ha approvato nella giornata di oggi (mercoledì 25 maggio), come raccomandazione, un ordine del giorno presentato in Commissione Ambiente e Lavori Pubblici dalla deputata bergamasca del Pd Leyla Ciagà che chiede al Governo, nel contesto della Legge delega di revisione del Codice degli appalti, di cancellare per le opere pubbliche di importo inferiore a un milione di euro il cosiddetto “stand still”. Si tratta della procedura che obbliga i Comuni ad attendere 35 giorni prima della stipula del contratto di aggiudicazione dei lavori con l’operatore economico che ha vinto una gara d’appalto.
Alla base dell’ordine del giorno ci sono anche le sollecitazioni che vengono dall’assessore ai Lavori Pubblici del Comune di Bergamo Marco Brembilla, da tempo impegnato nel sollevare la necessità di accelerare l’avvio dei lavori nelle città per rispondere alle esigenze di cittadini. «Si tratta di una norma - ha chiarito l’assessore - che deriva dal diritto europeo e che ha una sua logica per opere di importo superiore ai 5 milioni di euro, ma che nel caso di importi meno significativi (i cosiddetti «sotto soglia») appesantisce ulteriormente i tempi di esecuzione dei lavori pubblici. Il termine dilatorio dello stand still è già stato oggetto di alcune deroghe dal cosiddetto Decreto Semplificazioni, che tuttavia decadranno nel 2023».
«Molto proficua - ha dichiarato invece la deputata Ciagà - è stata la collaborazione con il collega Brembilla e con la sua struttura tecnica, a dimostrazione di come sia importante nell’azione politica a livello nazionale mantenere un rapporto di dialogo continuo con il proprio territorio, accogliendo le istanze di chi tutti i giorni si confronta concretamente con l’applicazione delle norme di legge».
Con l’approvazione alla Camera della legge delega sul Codice degli appalti (che ora ripasserà per l’approvazione finale al Senato), il Governo potrà procedere con i relativi decreti attuativi a partire dai principi indicati nelle delega. Tra le richieste poste dal gruppo del Pd vi è anche il ripristino (nei cambi di appalto) della clausola sociale a tutela dei posti di lavoro, la limitazione del ricorso al massimo ribasso e l’introduzione nei bandi di gara di un regime obbligatorio di revisione dei prezzi per sostenere le imprese in un periodo come quello attuale caratterizzato dall’aumento dei costi dei materiali e dell’energia.