Accordo sulle vicepresidenze, il posto a tavola non c'è: in Provincia è tutto da rifare
Fallita l'ipotesi delle due vicepresidenze a Lega e Forza Italia. Trattative a un punto morto. Gandolfi deve sbrogliare la matassa entro il 22 ottobre
di Wainer Preda
Tutto da rifare. Siamo di nuovo all’impasse in Provincia. Dopo la schiarita della settimana scorsa - quando sembrava che le due vicepresidenze a Lega e Forza Italia avessero messo tutti d’accordo -, è arrivata la doccia fredda. Secondo lo Statuto dell’ente, non si può fare. O meglio, si potrebbe anche, ma solo una delle due vicepresidenze sarebbe istituzionalmente valida. L’altra, invece, non avrebbe valore alcuno. Non conterebbe, né ai fini dell’esecutivo, né a quelli del vicariato.
Dunque, siamo punto e a capo. E la strada si complica parecchio per il presidente della Provincia Pasquale Gandolfi che dovrà sbrogliare la matassa entro il prossimo 22 ottobre.
Vicepresidenze Kaputt
Oltre alla vicepresidenza, sul tavolo ci sono le deleghe, ovvero gli assessorati di via Tasso. Al momento però le trattative fra il presidente e i partiti della sua coalizione sono a un punto morto, dicono le indiscrezioni. Immobile. Tenuto fermo da tensione contrapposte. Dai interessi a cui nessuno, legittimamente, intende rinunciare.
Né la Lega né Forza Italia hanno intenzione di fare passi indietro. Difficilmente accetteranno una vicepresidenza di serie B, consegnando “all’alleato” quella di serie A. È assai improbabile che Forza Italia rinunci al ruolo ufficiale da numero due per Umberto Valois, il più votato in assoluto in consiglio provinciale. Altrettanto complicato che il Carroccio, in particolare Matteo Macoli, faccia un passo indietro dal suo incarico, per assurgere a un ruolo inferiore e fittizio. Dunque la via della doppia vicepresidenza è sostanzialmente defunta.
La posizione della Lega
Il segretario provinciale della Lega Fabrizio Sala, dal canto suo, tiene la posizione: «Se la matematica non è un’opinione, noi siamo il primo partito del centrodestra in Provincia con il 21,8 per cento dei voti. Dunque chiediamo solo che i nostri voti nelle urne siano riconosciuti». Tradotto: la vicepresidenza a noi.
Della linea parlerà nella mattina di sabato 19 ottobre con il direttivo provinciale leghista. Da lì uscirà anche la richiesta di deleghe al presidente Gandolfi. «È evidente che un accordo con Gandolfi si può trovare, ma solo se si costruiscono le cose insieme ed entrambe le parti sono soddisfatte», dice Sala sibillino.
Qualora le richieste non fossero ricevute, a quel punto alla Lega non resterebbero che due strade (...)