Adesso è ufficiale: Maran si candida alle primarie del Pd in vista delle regionali
«Questa è una candidatura che rompe gli schemi», le parole dell'assessore di Milano al Teatro Parenti, dove questa mattina ha dato l'annuncio
Il suo nome si sussurrava già da tempo, ma ha iniziato a circolare in modo ancora più insistente nelle ultime settimane, dopo la candidatura di Moratti con il Terzo Polo e le interviste di diversi esponenti dem, come quella di Carlo Cottarelli, nome tra i più quotati fino a qualche tempo fa e che invece s'è tirato indietro.
Pierfrancesco Maran, assessore del Comune di Milano, questa mattina, sabato 12 novembre, ha annunciato la propria candidatura alle primarie del Pd in vista della imminente, se non imminentissima, partita delle regionali (si parla di votare a inizio febbraio).
Verso le primarie
La notizia arriva dal teatro Franco Parenti di Milano, dove il giovane assessore alla Casa e al Piano quartieri, ha annunciato che parteciperà alla consultazione indetta dal suo partito per la scelta del candidato che sfiderà Attilio Fontana e Letizia Moratti alle elezioni regionali. Tuttavia, non stupisce.
Quando ieri pomeriggio Maran - 42 anni ed eletto per la prima volta nelle istituzioni giovanissimo, giusto qualche mese prima della maturità liceale - ha annunciato la conferenza prevista per questa mattina, il fatto che l'oggetto sarebbe stata la sua candidatura alle primarie era già chiaro a tutti.
«Dubito che ora sia troppo tardi per fare le primarie», il suo commento dopo aver spiegato di averne parlato con il suo sindaco, Giuseppe Sala, con gli altri sindaci del territorio, e di aver informato il segretario nazionale Enrico Letta e quello regionale Vinicio Peluffo.
«Mi candido, perché...»
«Questa è una candidatura che rompe gli schemi politici di tutti gli schieramenti. Ma se facciamo così è impossibile vincere una partita tanto difficile», ha detto con tono pacato ma determinato nel suo intervento di oggi. Ha spiegato: «Abbiamo davanti un’occasione storica: vincere in Lombardia dopo 30 anni di governo del centrodestra».
Poi è andato al cuore della sua scelta: «Mi candido alle primarie perché penso di poter rappresentare l’energia di migliaia di amministratori locali e cittadini che guardano al centrosinistra e sono pronti ad aiutarci per cambiare la Lombardia. Servirà una grande impresa ma sono convinto che il centrosinistra tornerà finalmente al successo in Lombardia. Se sarò presidente risponderò ai cittadini, non agli accordi politici».