Anche nella Lega bergamasca sono tutti scontenti, ma nessuno esce allo scoperto
La segreteria provinciale è determinante per la corsa alle Regionali. Dietro ai tre papabili, la sfida fra i big della Bergamasca
di Wainer Preda
Sarà un avvicinamento pieno di sorprese quello che porterà i partiti bergamaschi al voto delle Regionali. Da ovunque la si guardi, protagonista sarà la Lega di Matteo Salvini, da cui dipende buona parte delle sorti del centrodestra.
Il Carroccio è alla prese con una profonda riorganizzazione. Passerà dai congressi. Quello di Bergamo, molto atteso, si terrà il il 20 novembre alla Fiera di Treviglio. Deciderà la nuova guida leghista in Bergamasca. Ma soprattutto chi proporrà i candidati e orienterà il voto per la corsa al Pirellone.
Segreteria provinciale, corsa a tre
Al momento, al netto della scrematura, i papabili candidati alla segreteria provinciale della Lega sono tre, ognuno referente di un’area politica. Il primo è Matteo Villa, già consigliere provinciale e coordinatore dei Giovani Padani, partito nel partito.
Il secondo è Roberto Serra, nominato da Cristian Invernizzi nell’attuale direttivo come referente per la Media Pianura bergamasca. Il terzo è Gianfranco Masper, consigliere provinciale, politico di lungo corso ed elemento di mediazione. Un moderato, non troppo allineato, fautore dell’accordo in Provincia fra Lega e Pd, che ha portato Pasquale Gandolfi alla presidenza e Matteo Macoli vice.
Matteo Villa
Matteo Villa
Roberto Serra
Roberto Serra
Gianfranco Masper
Gianfranco Masper
Tutti esponenti di rilievo, beninteso, tutt’altro che sprovveduti. La cosa più interessante per capire come si stanno muovendo le cose, però, è analizzare le loro aree di riferimento. Villa è vicino a Invernizzi, Serra ha il sostegno di Giovanni Malanchini, Masper è il riferimento di Daniele Belotti.
Sullo sfondo, dunque, s’intravede, una volta di più, la sfida - sempre sottaciuta in nome dell’unità del partito e anche stavolta giocata per interposta persona - fra i tre big della Lega bergamasca. Invernizzi, Malanchini e Belotti sono personaggi molto diversi. Il primo è (...)