Andrea Crisanti candidato col Pd e la Lega a Bergamo si arrabbia
Il virologo è anche autore di una perizia tecnica nell’inchiesta della Procura sulla gestione delle prime fasi della pandemia
La notizia è arrivata in giornata, ma già non mancano le polemiche: il professor Andrea Crisanti, virologo di Padova che ha affiancato il governatore Luca Zaia all’inizio dell’emergenza sanitaria, poi diventato “viro-star” in televisione insieme ai dottori Bassetti, Galli, Pregliasco e Viola sarebbe candidato nelle liste del Partito Democratico.
Nulla di male, diranno alcuni: che un insigne docente e scienziato come lui voglia contribuire alla vita politica del Paese, può solo fare bene. Il problema, secondo altri, è che nascerebbe una sorta di incompatibilità con altre questioni: Crisanti, infatti, è anche autore di una perizia di ben novanta pagine, con diecimila allegati circa, realizzata come consulente tecnico della Procura di Bergamo sulla gestione delle prime fasi dell’emergenza Covid. Nello studio, il quale ha richiesto un anno e mezzo di lavoro ed è stato depositato a gennaio scorso, si parlava di «criticità sulla “zona rossa” in Val Seriana, sia sulle tempistiche che sulle modalità». Il contenuto del documento, sempre dopo un’eventuale valutazione dei pm, che non c’è ancora stata, potrebbe portare all’iscrizione nel registro degli indagati di alcuni esponenti dem. «Non ritengo ci sia alcuna inopportunità in questo senso nella mia scelta di candidarmi. La mia è una perizia solo tecnica, durante questi anni ho polemizzato spesso con qualsiasi partito. Non ho mai derogato né mai derogherò alla mia integrità e trasparenza» ha dichiarato Crisanti all’Agi. «L’attestato di stima da parte del Pd va al di là dei disaccordi contingenti e riconosce la mia integrità. Le valutazioni della scienza sono indipendenti dalla politica».
Sembra tuttavia non la pensino allo stesso modo gli esponenti bergamaschi della Lega, che hanno criticato fortemente la decisione del centrosinistra di schierare tra i suoi candidati uno scienziato coinvolto in un’indagine così delicata. «Vorrei chiedere a Letta e soprattutto al segretario del Pd bergamasco Davide Casati, qualora la voce fosse vera e il nome di Crisanti apparisse davvero in lista, se questa scelta non possa sembrare un affronto al nostro territorio e al rispetto dei tantissimi bergamaschi che hanno sofferto a causa della pandemia e che meritano risposte serie e non contaminate dal mondo della politica – ha affermato il coordinatore provinciale del Carroccio Cristian Invernizzi -. In attesa di scoprire gli sviluppi con il deposito ufficiale delle liste, mi auguro che questa voce possa essere smentita il prima possibile: sarebbe davvero un nuovo colpo per i bergamaschi». Biasimo per la scelta è stata espresso anche dalla deputata Rebecca Frassini: «La possibile candidatura del famoso microbiologo Andrea Crisanti tra le fila del Partito Democratico rappresenterebbe un nuovo schiaffo alla nostra provincia, che ha pagato il prezzo più alto e caro della pandemia – ha detto l’onorevole bergamasca -. Crisanti è stato infatti il maxi consulente della Procura di Bergamo per l’indagine Covid e mi auguro che continui a fare il professionista proprio per rispetto dei tanti bergamaschi che aspettano una risposta a un dolore immenso. La candidatura di Crisanti stona moltissimo e mi auguro che il Pd bergamasco si metta di traverso in una simile scelta proprio per rispetto nei confronti del territorio».