La scadenza era per il 3 ottobre 2025. La Regione, invece, di punto in bianco ha deciso di anticipare al 25 settembre. Il che costringe i Comuni che si battono contro l’autostrada Bergamo-Treviglio a una corsa contro il tempo per consegnare le loro osservazioni al progetto.
Le Amministrazioni comunali, le associazioni di categoria e quelle ambientaliste non l’hanno presa bene. Con la decisione della Regione, avranno una settimana in meno per far pervenire i documenti al ministero dell’Ambiente, per la valutazione dell’impatto ambientale dell’opera.
Una forzatura, su cui il Partito Democratico vuole vederci chiaro. Per questo il consigliere regionale bergamasco Davide Casati ha presentato un’interrogazione a risposta scritta in consiglio regionale.

«Premesso che l’autostrada è un progetto che risale al 2002 – scrive Casati – chiediamo all’assessore competente (la bergamasca Claudia Maria Terzi, Infrastrutture, ndr) per quali motivi la Regione ha ritenuto opportuno ridurre i tempi a disposizione dei Comuni e degli altri soggetti interessati, invece di richiedere un congruo posticipo dei termini al Ministero competente. E come intenda garantire un reale coinvolgimento delle amministrazioni locali e dei portatori di interesse, evitando che i tempi troppo ristretti compromettano la qualità e la completezza delle osservazioni».
Secondo il Pd il taglio dei tempi «penalizza i Comuni, che rischiano di non poter predisporre osservazioni complete ed esaustive a fronte di una grande mole di documenti da analizzare».
Il Movimento Cinque Stelle: opera priva di utilità pubblica
Nel frattempo anche il Movimento Cinque Stelle ribadisce la sua contrarietà all’opera «costosa, impattante e priva di reale utilità pubblica, che non risponde a un bisogno di mobilità, ma rischia di compromettere per sempre il paesaggio, l’agricoltura e la storia della Bassa Bergamasca».
I pentastellati sottolineano che «persino la Fondazione Istituti Educativi di Bergamo, proprietaria di gran parte dei terreni agricoli interessati, ha espresso forte preoccupazione per le conseguenze di quest’opera. La nuova autostrada significherebbe lo sventramento del polmone verde a nord di Treviglio, un’area che rappresenta l’ultimo baluardo agricolo della Bassa occidentale».
«La Fondazione – continua il rappresentate del Movimento nella Bassa Bergamasca Massimo Bologna – ha investito milioni di euro per tutelare e valorizzare il Cerreto, puntando su progetti di comunità energetica rinnovabile, sul recupero della rete idrica e della chiesa, fino alla ristrutturazione dell’asilo. Un lavoro decennale che rischia di essere cancellato in pochi mesi. I danni sarebbero certi e irreversibili: terreni deprezzati, coltivazioni compromesse dai cantieri, intere stagioni agricole perdute, a fronte di compensazioni ancora indefinite».

Ma la Bergamo-Treviglio, in realtà Casirate–Dalmine, rischia di comportare danni pesanti anche al patrimonio storico, sottolineano i pentastellati. In particolare alla trecentesca Roggia Vignola, bene riconosciuto dallo Stato come parte del patrimonio culturale bergamasco.
«Di fronte a tutto questo – conclude il Movimento – appare chiaro che l’autostrada rappresenta l’ennesima grande opera inutile. Consuma suolo agricolo invece di tutelarlo, cancella storia e identità invece di valorizzarle, crea debito pubblico e nuovi costi invece di generare benefici e ignora del tutto le alternative sostenibili, come il potenziamento del trasporto ferroviario o il miglioramento della viabilità esistente. Il nostro territorio non ha bisogno di altro asfalto e cemento, ma di infrastrutture moderne e sostenibili, di tutela del paesaggio, di un’agricoltura di qualità e di investimenti rivolti alle comunità locali».