Bergamo, ma il centrodestra ha un'altra idea oltre alla sicurezza?
Il tema della stazione è di quelli triti e ritriti, irrisolto da quarant'anni anche dai sindaci amici. Non pervenuta la visione di città per il futuro
di Wainer Preda
Quando l’hanno visto, hanno pensato si trattasse del set di una “boy band” un po’ attempata, tipo anni Novanta per intenderci, un po’ Maroon 5 un po’ Neri per Caso. Poi hanno letto i cartelli che recitavano “Belle le Mura, in stazione paura” e si sono accorti che era la manifestazione indetta sabato mattina, 22 ottobre, dal centrodestra cittadino, per la sicurezza del circondario di Piazzale Marconi. A trarre in inganno, potrebbe essere stato l’esiguo seguito di manifestanti. Una trentina, in tutto, di cui una ventina di politici.
E dire che l’avevano lanciata in pompa magna. Presentazione alla stampa, il giorno prima, in Comune. Articoloni il giorno dopo: flash mob al grido di «conquisteremo Palazzo Frizzoni». Perché la sicurezza della stazione, si sa, è il tallone d’Achille della giunta Gori. Ed è pur sempre un tema sensibile, anche a un anno e mezzo dalla campagna elettorale. Se poi la prova di forza la fai nel luogo più affollato e rischioso di Bergamo, alla Salvini, sai che botto.
E invece no. Degli energumeni che di solito bazzicano sul piazzale, sabato mattina, figurati, nemmeno l’ombra. E l’ardita battaglia è stata contro la pioggia. Hai voglia a far passare la manifestazione sulla sicurezza alla stazione come l’emblema del nuovo centrodestra unito. Sarà anche. Ma l’argomento, pur di attualità, è trito e ritrito. Irrisolto da quarant’anni. A Bergamo come altrove. Non c’è riuscito il sindaco di Città Alta, Giorgio Gori. Ma a dire il vero, neanche i suoi predecessori, destra rivolti.
E temiamo che nemmeno “l’invincibile armada” approdata sabato sul piazzale possa far granché, se le soluzioni paventate sono palliativi. Dicono: rafforzamento dei controlli, presidio fisso delle forze dell’ordine nell’attuale infopoint.
D’accordo. Ma la caserma dei Carabinieri di via Novelli è a cinquanta metri e non è che sia stata, finora, un gran deterrente. Anzi, a 20 metri da lì c’è stato uno dei peggiori omicidi degli ultimi tempi: un ragazzo italiano che ha accoltellato un marocchino dopo una banale lite. Il proposto spostamento della mensa dei poveri, poi, è nascondere, non risolvere (...)