Candidato sindaco di Bergamo: ancora nessun nome nella calza del centrodestra
L'avvocato Andrea Pezzotta resta il favorito ma i giochi sono tutt’altro che chiusi. Servono altre valutazioni. Paolo Franco, infatti, vorrebbe avere Seriate...
di Wainer Preda
Si andrà a dopo l’Epifania. Quando, è ancora tutto da stabilire. Una data al momento non c’è. Ma una cosa è certa: la decisione su chi sarà il candidato sindaco del centrodestra a Bergamo non sarà proprio così immediata.
Andrea Pezzotta resta in pole position. Se non altro perché a presentarlo è stato il partito più forte del centrodestra in questo momento. Tuttavia, i giochi sono tutt’altro che chiusi. Secondo quanto emerge dai corridoi del potere, il percorso non sarebbe così lineare, bensì ancora soggetto a valutazioni di coalizione.
L’avvocato è in trepidante attesa. Ma l’impazienza, in politica, è spesso foriera di sventure. I partiti hanno i loro tempi, le loro liturgie. Per carità, difficilmente comprensibili da chi vede quel mondo dall’esterno e per giunta mal lo sopporta. Persino snervanti nei loro continui rimandi.
Certo essere fermi a mezz’aria, in un limbo di cui si capisce poco, non è una situazione piacevole. Soprattutto perché poi i tempi perduti vanno recuperati e per imporre un nuovo candidato in città, per quanto noto, servono mesi di lavoro. Ma ci sono alcuni nodi di scenario che devono ancora essere sciolti. A più livelli, poco visibili, ma tutt’altro che insensati tira e molla.
Il problema, come vi abbiamo raccontato nelle scorse settimane, in questo momento è prima di tutto di scelte politiche. E qui le visioni, già dentro Fratelli d’Italia, sono agli antipodi. Il segretario provinciale Andrea Tremaglia (e ancor più di lui l’ex sindaco Franco Tentorio) punta alla città. Per nome, prestigio e per parola data a Pezzotta stesso. Solo che gli iscritti a FdI nel capoluogo non sono un numero esorbitante, il Pd è ancora forte e alle scorse elezioni regionali si è confermato primo partito in città. Dunque la gara per il dopo Gori, con Elena Carnevali oltretutto in pista già da mesi, si fa molto, molto complicata.
Di qui il ragionamento, decisamente più strategico, dell’assessore regionale di FdI Paolo Franco. Questi, da politico navigato, sostiene una linea diversa. Ovvero, il disimpegno dei Fratelli dai rischi della gara cittadina, da lasciare agli alleati, per andare alla conquista dei principali centri della Bergamasca che andranno al voto a giugno.
Scelta dettata da due motivazioni. La prima, per piantare la bandiera di Fratelli d’Italia sul territorio bergamasco incamerando nuovi importanti sindaci. La seconda, per piazzarsi al meglio quando (...)
Comunque sia mai vorrò un Giorgio Gori che continui a lavorare per i suoi interessi dietro le quinte. La Carnevali è una fisioterapista. Aver “scaldato” un seggio a Roma in modo etereo non la rende credibile.
Hanno troppa paura di perdere di nuovo, in città. Non hanno capito che la scelta della sinistra di "essere apertamente sinistra" apre la porta alla caccia dei voti dei "goriani bene", cioè di chi votava Gori perché "è un bravo ragazzo dalla faccia pulita" e allora digeriva lo stesso tutta la sua variegata compagnia di "ZTL people". Insomma non riescono a capire che questa volta vale la pena di rischiare. Bah! Basta che dopo non comincino subito a lamentarsi di chi avranno indirettamente fatto eleggere sindaco, sarebbe veramente triste.
Tiraboschi ci aveva visto lungo. Ahíloro! In tutta franchezza non si comprende perché l'attuale "candidato" si sottoponga a questa mortificazione.
Così fanno vincere il centro sinistra. Manfrina già vista l'ultima volta, hanno trovato il canditato all'ultimo dopo aver perso mesi e mesi. Sembra che facciano apposta per perdere.