Bagarre tra Regione e Governo

Dati della Lombardia, Fontana contrattacca: «Non abbiamo sbagliato. Problemi nell'algoritmo dell'Iss»

Il governatore è intervenuto in conferenza stampa, insieme all'assessore Moratti e al direttore generale al Welfare Trivelli, per difendere il buon operato dei tecnici del Pirellone

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«Non abbiamo mai sbagliato a dare i nostri dati, non abbiamo mai rettificato. Abbiamo semplicemente risposto a una richiesta proveniente dall’Istituto superiore di sanità per cercare di capire se con questa implementazione si potesse arrivare ad un risultato che era compatibile con la situazione oggettiva della diffusione dell’infezione». Così il presidente Attilio Fontana ha cercato di fare chiarezza in merito alle polemiche nate dopo la collocazione “per errore” della Lombardia in zona rossa. Un errore che non dipenderebbe dai tecnici regionali, bensì dall’aver risposto a una richiesta avanzata da Roma.

«Il problema è l'algoritmo dell'Iss»

«Dopo la presentazione del ricorso è iniziato il confronto tecnico tra l’assessorato regionale alla sanità con l’Istituto superiore di sanità – ha aggiunto Fontana -. Qui nasce il problema. A un certo punto ci si è resi conto della presenza all’interno dell’algoritmo dell’Iss di qualcosa che non funzionava. L’algoritmo non dava un risultato corrispondente alla realtà. A questo punto furono i tecnici dell’Iss che chiesero di valorizzare alcuni dati e di implementare alcune nozioni. Fu una loro richiesta».

Il Governo ieri aveva sostenuto l’esatto opposto. Ossia che la collocazione della Lombardia nella fascia di rischio più alta era dovuta alla comunicazione di dati errati alla base del calcolo dell’Rt pari a 1.4. Nello specifico, i tecnici lombardi avrebbero compilato in modo erroneo i report quotidiani, indicando tra i positivi sintomatici anche persone che in realtà erano guarite. Un episodio che il direttore generale al Welfare Marco Trivelli ha però bollato come «fake news».

«Errore venuto alla luce grazie a noi»

«Sono indignato di quello che sto leggendo sui giornali e delle false notizie offensive nei confronti della Lombardia. È una rappresentazione assolutamente non veritiera dei fatti – ha evidenziato il governatore -. Se domani siamo arancioni lo si deve al fatto che noi abbiamo evidenziato e contestato i conteggi del governo. Ancora prima che venisse firmata l’ordinanza del Ministro Speranza, avevo personalmente iniziato a contestare i calcoli vista l’inaccettabile discrasia tra i dati legati all’occupazione dei posti negli ospedali rispetto a quello che sembrava dovesse essere l’indice Rt».

«Non rinunciamo al ricorso al Tar, vogliamo la verità»

Il presidente Fontana traccia poi la linea che seguirà la Regione in merito al ricorso presentato al Tar. «Non rinunciamo. Lunedì l’udienza non si terrà, ma andiamo avanti perché ritendiamo che la veridicità dei fatti venga acclarata anche in sede giudiziaria e chiarita una volta per tutti. Se c’è un errore non è nostro. Il ricorso verrà allargato e, in particolare, saranno impugnati i verbali della Cabina di regia, del Cts e l’ordinanza nella quale si afferma che c’è stata una rettifica di dati».

Moratti: «Ingiusto accusare noi»

«Studio i numeri e li approfondisco prima di prendere decisioni – ha poi aggiunto la neo assessore al Welfare Letizia Moratti -. Mi sono accorta da subito che c’erano dati non coerenti con quelli che avrebbero dovuto essere considerati. Ho chiesto la sospensione dell’ordinanza del Ministero per 48 ore per non entrare in zona rossa e avere un confronto leale e aperto per definire in quale fascia di rischio collocare la Lombardia doveva essere o non essere rossa. Dal Ministro Speranza non abbiamo avuto alcuna risposta. Solo una settimana dopo essere stati erroneamente messi in zona rossa il Governo ha accettato le nostre ragioni. Se siamo arancioni è solo perché abbiamo sollevato il problema e instaurato nuovamente un dialogo con i tecnici del ministero. Riteniamo profondamente ingiusto che il Ministro e il Governo vogliano ribaltare sulla Regione un errore che non abbiamo compiuto».

Trivelli: «Noi non abbiamo rettificato nulla»

Il direttore generale Trivelli, rispondendo alle domande, ha affermato che i tecnici regionali non hanno fatto alcuna rettifica, ma hanno semplicemente compilato «a caso», come richiesto loro dall'Iss, un campo del report settimanale «che era sempre stato facoltativo e non obbligatorio. Chiediamo un confronto con l'Iss, perché non siamo d'accordo con questa sistemazione "artificiale" dei dati per fare in modo che un loro problema venga risolto affinché venga indicato un Rt corretto. Non sappiamo di preciso dove abbiano sbagliato - ha poi detto Trivelli rispondendo ai giornalisti -, abbiamo delle idee, ma sono solo opinioni. Non possiamo dirlo ora».

Fontana: «Possibile tutti gli Rt delle Regioni siano sbagliati»

In chiusura, i giornalisti presenti hanno più volte sottolineato una questione: ma se, come dice Fontana, il problema sta nell'algoritmo dell'Iss, perché il problema s'è presentato solo con la Lombardia? «Possibile che anche gli altri rt siano sbagliati, a me interessa solo della Lombardia, non mi occupo delle altre regioni». Ma quindi ipotizza un complotto contro la Regione Lombardia? «Questo lo dite voi».

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