Caso Colombo, la maggioranza fa quadrato attorno alla consigliera: «Le accuse sono balle»
Respinta la richiesta dell'opposizione di condannare ufficialmente le parole dell'ex esponente di FdI, che ha lasciato il partito

Il caso Silvia Colombo ha acceso un'altra volta la discussione martedì 25 marzo in aula durante la riunione del Consiglio comunale di Treviglio. La maggioranza, come riportato da PrimaTreviglio, si è rifiutata di prendere pubblicamente e ufficialmente le distanze da quanto dichiarato (e forse letto su un foglio scritto da altri, ancora non si è capito) dalla consigliera.
Il caso Colombo
La quale, rispetto alla possibilità di seguire le sedute da remoto per le colleghe incinte aveva detto: «La presenza fisica è imprescindibile, la vera forma di rispetto per chi partecipa e nei confronti di chi ci ha votato è quella di dimettersi e lasciare posto a chi ha la possibilità di dedicarsi pienamente senza trovare mezze misure».
La bufera mediatica scatenatasi ha provocato non poche critiche e polemiche, portando addirittura alla condanna da parte della responsabile nazionale del Dipartimento famiglia e valori non negoziabili dei meloniani, Maddalena Morgante, e del presidente provinciale di Fratelli d'Italia, Andrea Tremaglia. I quali l'hanno di fatto scaricata, suscitando il disappunto della stessa Colombo, che ha accusato il suo ex partito (da cui poi se n'è andata, senza dimettersi da consigliera) di non aver debitamente approfondito la questione e sostiene di essere vittima di una strumentalizzazione.

La richiesta dell'opposizione
Arrivando alla riunione di ieri sera, con la diretta interessata assente, l’opposizione ha presentato un ordine del giorno in cui chiedeva al Consiglio di pronunciarsi contro le sue dichiarazioni, fatte per giustificare la bocciatura della mozione presentata da Matilde Tura (Pd), che chiedeva la possibilità di prevedere sedute in remoto per le mamme in gravidanza o con figli piccoli.
In Aula la consigliera dem Mariagrazia Morini ha letto il documento, ribadendo le parole esatte pronunciate da Colombo e chiedendo una presa di distanza da parte di tutti i colleghi. In maggioranza è stato deciso che a parlare sarebbe stato solo il sindaco Juri Imeri, il quale, come già emerso in alcune sue dichiarazioni sulla stampa, ha preso le difese di Colombo, sottolineando che è stata fatta una manipolazione mediatica.
L'intervento del sindaco
Il sindaco ha dapprima letto tutta una serie di dichiarazioni da lui rilasciate alla stampa sul caso, dopodiché ha chiarito che l’associazione gravidanza-dimissioni non appartiene alla maggioranza e che le parole di Colombo sono state estrapolate da un discorso più ampio: «Ho riletto l'intervento e probabilmente, al fine di evitare polemiche, avrei sfumato sulla parola "dimissioni". Tuttavia sono convinto che non era intenzione di Silvia Colombo esprimere il concetto che poi è apparso su tutti i giornali, che è stato costruito su una balla».
Ha poi proseguito il primo cittadino: «Rattrista che in molti abbiano indossato i panni dei paladini delle donne e delle mamme attaccando una donna e una mamma, gettandone il nome, il volto e la voce in pasto alle agenzie, perché così è andata e lo sappiamo bene, senza scrupoli, augurandosi che quel titolo-slogan stiracchiato scatenasse la folla dei social».

«Dispiace per il consigliere Colombo travolta dalla bufera mediatica ed è stato goffo il tentativo di esprimerle solidarietà accusando la maggioranza di averla strumentalizzata, simile alla classica toppa che è peggio del buco, perché ha di fatto offeso ulteriormente l’intelligenza e le capacità della consigliera, fatta passare come se fosse una marionetta. La nostra non è una prova muscolare o per partito preso. È una questione di serietà e correttezza. La maggioranza voterà quindi contro questo ordine del giorno».
La replica di Tura
All'intervento del sindaco, per l'opposizione, ha replicato la consigliera Tura: «Mi dispiace cogliere nell’irritazione del sindaco la non comprensione del senso di questo ordine del giorno - ha replicato la capogruppo del Pd -. Ci sembrava giusto dare l'opportunità ai consiglieri di fare chiarezza per poter voltare pagina. Le dichiarazioni di stasera certificano invece che quelle frasi sono il pensiero di questa maggioranza, frasi che hanno suscitato indignazione anche dei vostri partiti.
Ci sono contraddizioni su contraddizioni: prima dite che avreste sfumato la dichiarazione e poi che è la vostra posizione. Siete totalmente in confusione. Se aveste avuto subito l’ardire di dire quello che avete sostenuto in questo Consiglio, avreste un po’ tutelato la vostra consigliera comunale, condiviso e alleggerito quella figuraccia.

Invece l’avete fatto solo oggi messi alle strette dall’ordine del giorno. Un bel capolavoro di contraddizioni per votare contro una proposta di buon senso. Il nostro obiettivo è aumentare partecipazione e allargare la rappresentanza. Chiediamo che i consiglieri dichiarino di prendere le distanze e di non condividere quelle frasi dette sul tema gravidanza e genitorialità».
Respinto l'ordine del giorno
Parole, quelle di Matilde Tura, che hanno spinto il sindaco a intervenire nuovamente in tono stizzito, a seguito delle dichiarazioni del consigliere della "Lista Tura" Gianluca Pignatelli. «I partiti ci rappresentano ma noi usiamo la nostra testa - ha sottolineato il primo cittadino -. L’unica confusa è Tura che ha ben costruito un processo mediatico, ma forse l’ha un po' perso di mano. Dire che noi siamo confusi è una balla perché sostenere che sia stato detto "Se sei incinta devi dimetterti" è una balla. Non mettete questa dichiarazioni in bocca alla maggioranza».
L'ordine del giorno, come previsto e come si era già intuito dal dibattito in Aula, è stato infine respinto con i voti della maggioranza.