Cestini compattatori in Città Alta: la risposta del Comune ai dubbi sollevati da Ribolla

I nuovi cestini compattatori installati in Città Alta erano finiti al centro di un'interrogazione presentata dal consigliere Alberto Ribolla (Lega) al Consiglio comunale di Bergamo. Oggetto della discussione è il posizionamento di questi contenitori in aree di particolare pregio storico come Piazza Mascheroni e la zona della funicolare. Oggi, mercoledì 23 aprile, è arrivata la risposta da parte della giunta.

I dubbi sollevati dall'opposizione

Nell'interrogazione, Ribolla aveva evidenziato come questi cestini, «colorati e imponenti», pur essendo «di sicura utilità», rappresentino per molti cittadini e turisti «un vero e proprio pugno nell'occhio» all'interno del delicato contesto storico di Città Alta. Il consigliere leghista ha quindi chiesto se la Soprintendenza fosse stata coinvolta e se esistano autorizzazioni specifiche per il loro posizionamento, suggerendo di collocarli «in ambiti meno visibili ai turisti e ai cittadini».

La replica del Comune

La risposta è arrivata dall'assessora alla Transizione ecologica, Ambiente e Verde del Comune, Oriana Ruzzini, che ha spiegato come le installazioni siano «costantemente monitorate» e come alcuni cestini siano già stati «spostati e ricollocati», tenendo conto non solo dell'impatto estetico e delle osservazioni della cittadinanza, ma anche dell'efficacia del loro utilizzo.

L'assessora ha citato specificamente i cestini fuori dalla chiesa menzionati nell'interrogazione, precisando che «sono stati rimossi il 6 marzo a seguito del dialogo tra me e il parroco, ma anche perché come evidenziato da Aprica non erano abbastanza utilizzati».

I primi dati dell'iniziativa

Ruzzini ha poi sottolineato che «nascondere i cestini comporta un utilizzo ridotto: gli autocompattanti hanno senso proprio se posizionati là dove si producono più rifiuti». Un punto di forza rilevato finora è che «il rifiuto conferito negli autocompattanti è pulito, le persone conferiscono i rifiuti in maniera corretta». L'assessora ha comunque confermato la disponibilità dell'amministrazione «a valutare spostamenti, come del resto abbiamo già fatto in queste settimane in varie aree della città».

A sostegno dell'iniziativa, Ruzzini ha riportato alcuni dati: nel primo mese e mezzo di utilizzo sono stati raccolti 1.420 chili di rifiuto differenziato (carta e plastica), con una stima annuale di 11.360 chili di materiale che in precedenza sarebbe stato destinato alla termovalorizzazione. A questo si aggiunge la raccolta del vetro, introdotta in venti isole con cestini aggiuntivi non compattanti.

L'assessora ha inoltre ricordato che anche altre città italiane si stanno dotando di soluzioni simili (Padova, Ferrara, Roma, Napoli, Palermo, Brescia, Trieste), evidenziando come a Bergamo sia stata fatta «una scelta di massima sobrietà dell'abbigliaggio, proprio per un inserimento meno impattante nei contesti centrali e storici».