Chiuso l'incubatore... si apre la polemica. Scontro politico ad Azzano San Paolo
Alla notizia della fine del progetto, le forze in consiglio si sono scatenate. Insieme per Azzano: «Anche Suardi faceva parte della giunta De Luca»

di Laura Ceresoli
La chiusura dell’incubatore d’impresa Ak hub di Oriocenter, ha sollevato un dibattito politico.
Tutto è cominciato il 13 gennaio, quando la società informatica ha riconsegnato al Comune di Azzano San Paolo i locali utilizzati per questo spazio di co-working, dichiarando la volontà di recedere dalla concessione a causa della scarsa redditività e della limitata partecipazione da parte del pubblico.
Nell’annunciare l’accaduto, il sindaco Sergio Suardi ha sottolineato che l’iniziativa era stata avviata e fortemente voluta dall’ex sindaco Lucio De Luca, con l’obiettivo di promuovere ricerca e innovazione per giovani professionisti e imprese.
Parole che non sono andate giù al gruppo consiliare di minoranza “Insieme per Azzano” che ha criticato l’attuale amministrazione per come è stata gestita la vicenda: «Suardi imputa ogni responsabilità del fallimento del progetto all’ex sindaco, dimenticando che lui stesso faceva parte della giunta De Luca al momento dell’affidamento degli spazi» dichiarano in una nota congiunta i consiglieri Alberto Candellero, Maria Teresa Caglioni e Antonino Cusimano.
«Purtroppo - continuano - ancora una volta, constatiamo tristemente come il teatrino della politica sia spesso assurdo quanto ambiguo. Già nel 2009, quando la giunta Callioni, di cui Suardi faceva parte, presentò l’articolo 18.2 dell’accordo di programma del Polo del lusso come un punto di valore, molti avevano percepito che si trattava di uno specchietto per le allodole. Pensare che in un centro commerciale si potesse realizzare un progetto culturale di valore per i cittadini era un’idea velleitaria».

“Insieme per Azzano” ha inoltre espresso (...)