Cinque anni in Parlamento? La deputata Guia Termini (ex M5S) non li augura a nessuno
L'ingegnere di Treviglio, eletta a Montecitorio nelle file del Movimento Cinque Stelle, oggi dice: «Tornando indietro, non mi ricandiderei»
di Andrea Rossetti
Nei giorni in cui politici, politicanti e ambiziosi militanti sgomitano per un posto in lista in direzione Roma, c’è anche chi non vede l’ora che XVIII Legislatura si chiuda. Guia Termini, ingegnere di Treviglio eletta nel marzo 2018 alla Camera dei Deputati con il Movimento 5 Stelle e ora nel Gruppo Misto, non nasconde il suo desiderio di tornare alla vita di prima. «Un po’ di paura c’è - ammette la 37enne -, ho messo in stand-by la mia vita per cinque anni e ora tante cose sono cambiate, ma questa parentesi politica non ho mai nascosto che mi abbia deluso».
Cosa l’ha delusa, in particolare?
«Rendermi conto che tante delle promesse che i politici fanno agli elettori sono aria fritta. Sanno benissimo che certe cose sono impossibili, irrealizzabili, eppure le dicono lo stesso».
Altro?
«Più che delusa, sono rimasta basita dal potere che hanno, soprattutto in certi ministeri, i tecnici. Prima di fare qualcosa, devi convincerli, portarli dalla tua, altrimenti è finita».
Quando è stata espulsa dai Cinque Stelle, molti sui social le hanno chiesto di dimettersi. E lei stessa ha più volte mostrato il suo malessere per l’ambiente della politica. Perché non ha lasciato?
«Ci ho pensato seriamente più volte. Avevo anche già scritto la lettera di dimissioni. Poi, però, le persone a me vicine mi hanno convinto a continuare. Oggettivamente, è un’esperienza unica, che pochi hanno la fortuna di vivere. E poi dimettermi l’avrei vissuto come un fallimento personale e un tradimento verso chi mi aveva votato».
Qual è stata la cosa più difficile di questi cinque anni? (...)