Tensioni

Corsa alla guida di Regione Lombardia: la vicenda Moratti agita il centrosinistra

Il Pd: «Candidata con noi? Fantascienza». Azione studia l'operazione Maran. E M5S: «I dem dicano da che parte stanno»

Corsa alla guida di Regione Lombardia: la vicenda Moratti agita il centrosinistra
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Continuano le fibrillazioni in Regione Lombardia sulla candidatura di Letizia Moratti. Ma paradossalmente, le ambizioni della vicepresidente, esponente di centrodestra, sembrano essere più divisive sul fronte centrosinistra.

Il Partito Democratico ha bollato come «scenario da fantascienza» l'ipotesi che la numero due di Palazzo Lombardia possa correre come candidato del centrosinistra alle prossime elezioni regionali. Il Terzo polo si dice invece pronto a valutare la candidatura della Moratti, qualora si dimettesse anzitempo dalla giunta Fontana, lasciando il centrodestra. Del tutto negativa la posizione del M5S, che chiede ai dem di scegliere tra «un orizzonte progressista o il surrogato di un centrodestra-bis».

Carretta (Azione): «Lavoriamo a una nostra proposta»

«Immagino che un profilo come Moratti, se decidesse di correre davvero contro la sua provenienza di centrodestra, lo faccia se c’è una probabilità alta di vittoria - afferma il segretario regionale di Azione, il bergamasco Niccolò Carretta -.Tuttavia, per farlo serve una coalizione molto ampia, quindi nel caso è un ragionamento che non interessa solo il Terzo Polo ma che dovrebbe interessare altri partiti». A iniziare dal Pd.

«Di sicuro, finché Moratti è vicepresidente della giunta Fontana, questo rimane un dato di fatto», aggiunge il consigliere di Azione al Pirellone. «Se poi si pone fuori in modo molto critico, valuteremo». Resta il fatto che «il nostro attuale perimetro comprende chi è in alternativa al centrodestra e alla giunta».

Secondo indiscrezioni, il Terzo polo starebbe lavorando accanto ai sindaci di centrosinistra delle città lombarde per una nuova proposta politica di natura civica, che convergerebbe sull'assessore comunale milanese Pierfrancesco Maran.

Il segretario regionale di Azione Niccolò Carretta
Il segretario regionale di Azione Niccolò Carretta

Di certo la sintesi non avverrà attraverso le primarie, visto che il tempo scarseggia. «Le primarie sono uno strumento e non un fine, uno strumento che si può scegliere di utilizzare e di non utilizzare», afferma Carretta. Per questo, «prima di utilizzarlo il presupposto è che ci sia un perimetro di coalizione omogeneo».

«Noi stiamo lavorando su una nostra proposta, poi se il Pd deciderà autonomamente di abbandonare il M5S e abbandonare gli strizzamenti d’occhio ai populisti e ai massimalisti anche in Lombardia e la nostra proposta sarà ritenuta interessante, valuteremo», conclude Carretta.

La replica di Violi (M5S): «Il Pd dica da che parte sta»

A stretto giro la replica del Movimento 5 Stelle che chiama in causa il Partito Democratico. «Il Pd spieghi una volta per tutte se intende abbandonare il percorso avviato con le altre forze d’opposizione, per inseguire i titillamenti di Renzi, Calenda e Gelmini. Spieghino se nel loro futuro c’è il cammino intrapreso con il governo Conte 2 o Letizia Moratti, se c’è un orizzonte progressista o il surrogato di un centrodestra-bis», dice il coordinatore lombardo Dario Violi .«Ora tocca al Partito Democratico definire la propria posizione».

Dario Violi, consigliere regionale Movimento 5 Stelle

Pd: «Moratti candidata per noi? Fantascienza»

«La situazione politica attuale è che la Moratti è un esponente di centrodestra. Pensare che un esponente di alto profilo del centrodestra possa essere una candidata del centrosinistra è fantascientifico»: così il capogruppo del Partito democratico in Regione Lombardia, Fabio Pizzul. «Se Moratti farà scelte diverse valuteremo quelle scelte. Ma al momento è assolutamente non plausibile uno scenario di quel tipo», conclude Pizzul.

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