Crisanti candidato Pd, continuano le critiche dei leghisti bergamaschi
La questione va avanti dopo lo scontro a distanza tra la viro-star e il leader Matteo Salvini
Continuano le critiche degli esponenti bergamaschi della Lega alla decisione del Pd di candidare Andrea Crisanti, microbiologo dell’Università di Padova diventato, negli ultimi due anni, una delle più note viro-star a livello nazionale. Secondo gli esponenti del Carroccio, l’inopportunità risiederebbe nel fatto che lo scienziato ha svolto il ruolo di consulente tecnico per la Procura di Bergamo nell’inchiesta sulla gestione dell’emergenza pandemica, nella quale potrebbero anche finire indagati degli esponenti dem.
Già poco dopo l’uscita della notizia, il leader Matteo Salvini aveva commentato: «Il viro-star oggi dice: 'sono iscritto al Pd da sei anni', fino a ieri era un virologo, uno scienziato, un super tecnico al di sopra delle parti. Fra lui e Speranza, adesso si capiscono tante cose…». Parole che avevano portato a una risposta dello stesso Crisanti, il quale a Radio Capital aveva contrattaccato: «Salvini? Se fossimo stati nelle sue mani ora ci sarebbero 300 mila vittime di Covid al posto di 140mila».
Non ha tardato ad arrivare la risposta del senatore Roberto Calderoli, dato per certo come candidato a Bolzano: «È un’accusa gravissima e sorprendente, soprattutto perché arriva da un consulente che, audito dalla Procura, ha dichiarato che la mancata istituzione della zona rossa in Val Seriana ha provocato circa 4 mila morti – ha dichiarato Calderoli -. Crisanti smentisce sé stesso e la sua storia recente. Siamo arrivati a fare campagna elettorale sui morti, che a Bergamo abbiamo contato a migliaia». Al coro di voci contrarie alla scesa in campo del professore padovano, oltre che alle sue esternazioni, si sono uniti il deputato Daniele Belotti e la senatrice Simona Pergreffi: «Gli attacchi di Crisanti a Salvini sono vergognosi – hanno esordito in una nota congiunta -. Ci chiediamo con che coraggio riesca a speculare sui morti. Letta smentisca il candidato, che di “tecnico” e “super partes” sembra avere ben poco. Gli italiani ricordano come, mentre le regioni a guida Lega cercavano di sconfiggere il virus, Crisanti passava le sue giornate in tv e i progressisti se ne stavano con le mani in mano».
Il Partito democratico, però, non ha intenzione di ritornare sulla scelta fatta e continua a sostenere il suo nome per la circoscrizione Europa, rilanciando le sue dichiarazioni contro Salvini e la Lega, da lui giudicate vicine alla Russia e alle posizioni dei cosiddetti no-vax.