Critiche al nuovo rimborso Trenord: «Fatto per risparmiare quattrini, è un disincentivo»
La soglia per considerare i ritardi alzata da oltre 5 a più di 15 minuti: «A gennaio risultano sotto lo standard tre linee: col vecchio metodo sarebbero state venti»
«Che il nuovo tipo di rimborso erogato da Trenord ai pendolari che subiscono ritardi e soppressioni fosse una vera beffa lo avevamo già detto, ma cambia anche il calcolo dei disservizi e diventa molto più difficile ottenerlo». A dirlo sono oggi (mercoledì 3 marzo) i consiglieri regionali dem Davide Casati e Jacopo Scandella, riferendosi al nuovo tipo di bonus entrato in vigore dal primo aprile.
Alzata la soglia per i ritardi
«Se prima erano considerati i ritardi di oltre cinque minuti, ora si considerano quelli di oltre quindici minuti - continuano i due esponenti del Pd -. Basti pensare, a titolo di esempio, che per il servizio di gennaio oggi risultano sotto lo standard qualitativo soltanto tre direttrici, mentre con il vecchio metodo sarebbero state venti».
Per il Pd disincentivo al treno
Secondo i due membri dell'opposizione al Pirellone «le segnalazioni che arrivano dai pendolari superano qualsiasi peggior previsione, dimostrando che questa operazione non è che un modo per far risparmiare quattrini all'azienda regionale Trenord, a danno dei pendolari che ogni giorno devono prendere il treno per lavoro o per studio e che si sentono presi in giro ripetutamente».
In conclusione, per loro si tratta di «un'operazione che non incentiverà' per nulla il trasporto ferroviario lombardo, anzi».