Il programma

Dall'area feste al verde, la candidata del centrosinistra Anna Piras e la sua idea di Seriate

Alcune proposte: l’Rsa resta in centro, area feste davanti alla Casa della Comunità, consulte, aule studio a scuola e piazza più verde

Dall'area feste al verde, la candidata del centrosinistra Anna Piras e la sua idea di Seriate
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di Marta Belotti

Anna Piras, candidata sindaca alle amministrative del prossimo 8 e 9 giugno a Seriate per il centrosinistra, si è presentata alla popolazione lo scorso venerdì 12 aprile. Nell’auditorium della biblioteca Gambirasio, circa centocinquanta persone si sono riunite per ascoltare la sua proposta di programma e per conoscere i candidati delle tre liste a suo sostegno: la civica Seriate Bene Comune, rappresentata sul palco dal giovane Francesco Perini; Partito Democratico, presentata da Ugo Cornaro, e Sinistra per un’Altra Seriate con il suo capogruppo Marco Sironi.

A moderare la serata, Ines Turani, che ha ripercorso la nascita del gruppo, partendo dal Comitato per il Cambiamento di Seriate, nato ormai un anno fa, che ha portato alla creazione delle due liste (Pd e Seriate Bene Comune) e che infine ha visto l’appoggio anche di Sinistra per un’Altra Seriate, già presente in consiglio comunale.

«Vogliamo ridare valore a Seriate, fare in modo che non sia più una città dormitorio. Vogliamo dialogare con i cittadini, stimolare la partecipazione e coprogettare con loro per il bene del paese», sono state le prime frasi pronunciate dalla candidata, dopo un primo momento dedicato a Federico Pozzi, presidente delle Acli di Seriate, scomparso a fine marzo.

Tra le parole più ricorrenti nel programma esposto dalla candidata sindaca nel corso della serata c’è “partecipazione”, da concretizzare attraverso diverse proposte: «Creare il consiglio comunale dei ragazzi e delle ragazze per esempio - ha citato Anna Piras, vicinissima al mondo della scuola in quanto insegnante -. E poi vorremmo dare vita a una serie di consulte: una dei giovani; una per il centro storico; una per le politiche familiari. Attraverso questi gruppi sarà possibile attivare i cittadini e renderli davvero partecipi della vita della città. E in questo modo noi come amministrazione potremo indirizzare il nostro operato sulla base delle loro indicazioni». (...)

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