Dehors, il no di Palafrizzoni alle indicazioni di Roma fa arrabbiare la Lega: «Gori è uno snob»
I consiglieri comunali del Carroccio: «Sconcertati dalla decisione che va contro a una norma votata pressoché all'unanimità dal Parlamento»
Scoppia la polemica dopo che il Comune di Bergamo ha annunciato che non seguirà le indicazioni del Parlamento e non prorogherà d'ufficio, fino al 30 settembre e a pagamento, tutte le autorizzazioni per l’allestimento di dehors su suolo pubblico concesse durante il periodo pandemico, dalla primavera del 2020 al marzo di quest’anno.
Palazzo Frizzoni, ieri (30 maggio), aveva fatto sapere di ritenere il provvedimento di Roma «incongruente e inapplicabile», perché «riportare in vita, dopo più di due mesi, le concessioni del “periodo Covid” è cosa contraria alla logica e al diritto, quindi non fattibile». Per questo, «il Comune di Bergamo ha ribadito le proprie linee di indirizzo, sancite già lo scorso 2 dicembre con un provvedimento della Giunta, in una delibera approvata lo scorso giovedì (26 maggio, ndr). Sono pertanto valide esclusivamente le nuove autorizzazioni, così come rinnovate presso gli uffici nelle ultime settimane, e restano vigenti le disposizioni che hanno ridotto gli spazi concedibili in alcune piazze e strade cittadine, come stabilito e reso noto nei mesi scorsi».
Una presa di posizione (uguale a quella di molte altre città italiane, tant'è che anche l'Anci s'è detta perplessa innanzi alle indicazioni del Parlamento) che non va giù alla Lega cittadina.
I consiglieri comunali del Carroccio Enrico Facoetti, Alberto Ribolla, Luisa Pecce, Giacomo Stucchi, Stefano Rovetta e Alessandro Carrara, attraverso una nota, si dicono «sconcertati dalla decisione della Giunta Gori di non rinnovare le concessioni dei dehors andando contro a una norma votata pressoché all'unanimità dal Parlamento, ma soprattutto tagliando le gambe alla ripresa di bar e ristoranti».
«La Lega - continuano in consiglieri - dopo il Covid ha sempre sostenuto la necessità di aiutare gli esercenti e la città a ripartire e gli spazi esterni ai locali nella maggior parte dei casi hanno rivitalizzato il centro e i quartieri. Ora arriva il sindaco snob Gori che revoca i rinnovi a decine di esercizi nonostante il Parlamento abbia recentemente votato un emendamento al Decreto taglia prezzi (voluto per contrastare gli effetti economici della guerra in Ucraina) che prevede la proroga d'ufficio fino al 30 settembre delle autorizzazioni già concesse in periodo pandemico (per altro già prorogate dal 31 marzo al 30 giugno), fatto salvo comunque il pagamento del suolo pubblico».
«Presenteremo una mozione urgente - concludono i consiglieri comunali leghisti - perché la Giunta rispetti la legge nazionale e conceda la proroga prevista per i dehors valutando anche l’estensione speciale per tutto il 2023 in occasione della Capitale della Cultura».
«La Lega - aggiungono infine i parlamentari Simona Pergreffi, Daniele Belotti e lo stesso Ribolla - ha presentato l’emendamento per la proroga al Senato ottenendo il voto anche del centrosinistra e ora lo stesso centro sinistra a Bergamo si oppone. Anzi, riteniamo che a Bergamo e Brescia la proroga andrebbe estesa a tutto il 2023 al fine di rendere più attrattive le due città per gli eventi delle Capitali della cultura».