Voti dimezzati

Dopo la batosta, la Lega in crisi cerca un segretario provinciale per la Bergamasca

Il 20 novembre congresso bergamasco, a Treviglio. La base chiede un cambio di rotta. Il commissario Invernizzi non si candida. E spuntano i primi nomi

Dopo la batosta, la Lega in crisi cerca un segretario provinciale per la Bergamasca
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di Wainer Preda

La data del congresso c’è. Il candidato no. La Lega bergamasca deciderà il suo nuovo segretario provinciale il 20 novembre prossimo, molto probabilmente alla Fiera di Treviglio. È quanto stabilito dal vertice federale che si è tenuto martedì sera in via Bellerio, a Milano.

Dopo la batosta elettorale, via libera dunque ai congressi sezionali e provinciali, reclamati a gran voce dalla base. Per il regionale, vero nodo da sciogliere, s’ipotizza invece la data del 30 gennaio. Ipotesi, perché la vicinanza con le elezioni al Pirellone consigliano lo slittamento. Allo stesso modo, non c’è una data certa per il congresso federale e non è detto che sarà elettivo.

Martedì sera, il confronto fra il segretario e i governatori è stato duro. La spallata a Matteo Salvini, però, non è arrivata. Giorgetti, Zaia, Fedriga e Fontana sono stati critici, ma non hanno affondato il colpo. A contorno sono arrivate le dichiarazioni pesanti di Bossi, Maroni e Castelli. Ovvero la vecchia guardia, ormai ininfluente sulle sorti di Salvini.

Il perché della mancata defenestrazione del leader, che prima ha portato il partito dal 4 al 40 per cento e poi si è mangiato tutto, è presto detto: Salvini ha in mano i gruppi parlamentari. Ha scelto con meticolosità deputati e senatori. Si è circondato solo di fedelissimi.

Con altrettanta accuratezza ha eliminato dissidenti, critici e scomodi, facendoli correre nelle retrovie. In più, controlla i segretari regionali, nominati da lui, come i commissari provinciali. Dunque la sua posizione, ancorché politicamente discutibile, risulta proceduralmente inattaccabile. Salvini, ricordiamolo, è stato eletto segretario federale ed è nel pieno del suo mandato. La sua solerte corte invece no, e per questo fa quadrato, fortezza inespugnabile, intorno al leader.

Senza dimissioni, dunque, non c’è alcuna possibilità di avvicendamento. Salvini le ha escluse. Conta di recuperare consensi attraverso la sua azione di governo, da ministro o vicepremier. La base però è in subbuglio. Per la prima volta nella storia della Lega, i militanti bergamaschi hanno chiesto (...)

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