Free pass, il candidato del centrodestra a Cologno al Serio fa chiarezza
Marco Picenni ha precisato di non far più parte del ComiCost, il gruppo che ora si oppone al green pass, dalla fine del 2020: «Gradirei non fosse accostato a me»
Marco Picenni, candidato sindaco del centrodestra a Cologno al Serio, ha voluto far chiarezza riguardo la sua passata appartenenza al ComiCost e l'iniziativa del free pass promossa da questo gruppo.
Nato nell'aprile 2020, il Comitato per la Libertà Costituzionale (abbreviato ComiCost) ha sede a Romano di Lombardia nello studio dell'avvocato Nino Moriggia. Il suo obiettivo principale sarebbe mettere in evidenza le anomalie nelle decisioni del governo italiano ed ha depositato numerosi esposti e ricorsi ai tribunali regionali e in Appello. Una delle ultime iniziative è stata proprio quella del "free pass", ideata in aperta contrapposizione al green pass: in sostanza, si tratterebbe di un documento compilabile, reso disponibile tramite i loro canali online, da mostrare nelle sedi e nelle attività commerciali in cui viene loro chiesto di esibire il certificato verde e che li esenterebbe dal possederlo.
Tuttavia, secondo quanto riportato oggi (martedì 21 settembre) dal Corriere della Sera Bergamo, chi ha provato ad utilizzarlo sarebbe stato comunque respinto. Questo perché il decreto legge che regola il green pass stabilisce che i certificati possono essere emessi solo da realtà sanitarie. Proprio il candidato del centrodestra a Cologno è intervenuto sulla vicenda: «Non sono più nel ComiCost da fine 2020: mi era stato chiesto di redigere gli atti costitutivi. Da legale sono coinvolto nella difesa di libertà costituzionali non garantite dal governo giallorosso – ha precisato Picenni sempre al Corriere-. Per il “free pass” non ho preso parte all’ideazione né alla divulgazione e gradirei che non venisse accostato a me» ha poi concluso.