Candidati del terzo polo in Bergamasca, Gelmini all'attacco: «Centrodestra? Sarà un governo a tempo»
Il ministro, a Bergamo per la presentazione dei candidati della compagine politica, non risparmia stoccate agli avversari (ed ex alleati)
di Wainer Preda
«Le divisioni del centrodestra, che vedete nelle dichiarazioni di tutti i giorni, sono il sintomo più evidente che, in caso di vittoria, il governo di Giorgia Meloni è destinato a non durare troppo a lungo». Ne è convinta Mariastella Gelmini, candidata al Senato per Azione Italia Viva nel collegio uninominale di Treviglio.
Stamattina, 6 settembre, la presentazione dei candidati del terzo polo in Bergamasca. Oltre al segretario regionale di Azione Niccolò Carretta, nella sala di via Mazzini a Bergamo, ci sono il ministro, Andrea Moltrasio, Fabio Paganini, Anna Lisa Baroni, Raffaello Teani e Claudia Ariuolo. E, infine, i due coordinatori provinciali di Azione e Italia Viva, rispettivamente Enrico Zucchi e Livia Marcassoli.
«Sono certa che nelle urne gli elettori faranno sentire la loro voce contraria a chi, per mero calcolo politico, ha fatto cadere il governo Draghi - ripete Gelmini come un mantra -. Noi, dal canto nostro, non tiriamo per la giacchetta Draghi. Nessuno ha detto che sia disponibile, ma dopo le elezioni potremmo chiedergli di mettersi di nuovo al servizio del Paese. L'esperienza Draghi si può replicare».
Sì perché, secondo il terzo polo, le emergenze sono così grandi - gas e inflazione alle stelle - da richiedere l'intervento di un leader di grande caratura internazionale, autorevole e capace di rappresentare l'Italia ai tavoli che contano.
«E non come questa destra, che non ha un linea condivisa e ha relegato Forza Italia alla ruota di scorta di Meloni e Salvini - dice Carretta -. Azione è il punto d'approdo di un progetto liberal-democratico, riformista e popolare. Il nostro approccio ai problemi, e soprattutto alle soluzioni, è diverso, non ideologico ma pragmatico».
«Noi parliamo ai moderati di questo Paese - aggiunge Gelmini -. Staremo alla larga dalla sinistra che si è votata ai massimalismi e anche dalla destra di Meloni e Salvini. E non capiamo Forza Italia che, nel momento di massima difficoltà del Paese, decide di mandare tutto a ramengo».
«A Salvini e Berlusconi - aggiunge il ministro uscente - dico che è ora di abbandonare la semplice vetrina. Sulla tanto strombazzata Autonomia delle Regioni - rivela - stavamo facendo un lavoro importante. Una legge quadro pronta, derivata anche dal confronto con Zaia, Fontana e Bonaccini. E invece no, Salvini e Berlusconi, per il loro tornaconto personale hanno fatto saltare il piatto».
Andrea Moltrasio vede nell'Europa il collante necessario per superare le crisi. Comprese le altre due emergenze che si intersecano e alimentano l'instabilità internazionale: la guerra in Ucraina e il cambiamento climatico. L'avvocato Paganini vede invece con favore l'entusiasmo in politica delle nuove generazioni, «per evitare l'impoverimento dei contenuti».
La deputata uscente Baroni dice che «non potevamo restare in un partito, Forza Italia, che ha mandato a casa il migliore premier mai avuto dal Paese». E aggiunge che Azione punterà soprattutto su scuola e sanità, portando queste battaglie sul territorio. Teani, che siede nel Consiglio comunale di Suisio, dice che gli esponenti di Azione vengono «da esperienze eterogenee, ma sanno bene in quale direzione univoca vogliono andare. La destinazione ci è chiara». Mentre Arioulo apprezza le scelte concrete, anche in campo sociale, contenute nel programma del terzo polo.
Toccherà alle urne, il giudizio sulla nuova proposta politica.