Giorgio Gori alza il tiro: il sindaco uscente è entrato in "modalità Europee"
Comincia l’avvicinamento alla campagna elettorale per Bruxelles. Molte dichiarazioni sui temi nazionali. Polemiche con Salvini, Santanché e Calderoli
di Wainer Preda
Giorgio Gori è entrato in “modalità Europee”. Il sindaco di Bergamo, in scadenza di mandato il prossimo giugno, ha cominciato l’avvicinamento alla campagna elettorale per Bruxelles. Lo si nota dalle sue molteplici dichiarazioni pubbliche delle ultime settimane, che riguardano in netta preponderanza temi di carattere nazionale.
Alcuni esempi, per capirci. Il primo è sulle zone 30: partendo dallo spunto di Bologna, il sindaco ha finito per attaccare il ministro Matteo Salvini. Secondo, partendo dal turismo e dagli Airbnb ha “sollecitato” (eufemismo) l’intervento dell’altro ministro, Daniela Santanché. Terzo, è andato all’attacco dell’autonomia votata in Senato dal centrodestra. Quarto, è intervenuto sulla vicenda, complessa, dell’eutanasia.
La polemica con Salvini
A dire il vero, il centrodestra talvolta gliel’ha servita sul piatto d’argento. Sulle zone 30, Salvini aveva bollato il provvedimento preso da Bologna come «irragionevole e ideologico». Gori si è inserito, replicando che quella di Bologna è un’iniziativa tutt’altro che ideologica, ma di buon senso. «A Bergamo - ha aggiunto - la stiamo introducendo con gradualità e arriveremo all’ottanta per cento del reticolo viario (non quindi sulle strade principali), sollecitati dai residenti dei quartieri».
Poi ha lanciato una frecciata a Salvini che «non sa che la stanno facendo anche i sindaci del suo partito, Olbia e Treviso tra i primi. In ogni caso la decisione tocca ai Comuni, e non al ministro, proprio in virtù di quell’autonomia che a lui è tanto cara».
Come ti cucino la Santanché
Altro ministro, altra polemica. Gori aveva attaccato il governo sulla questione degli affitti brevi che «stanno diventando un problema, ma non c’è alcuna attenzione dell’esecutivo». A stretto giro Santanché ha replicato sostenendo che «il sindaco di Bergamo sia rimasto un po’ indietro, non avrà avuto tempo di leggere quello che abbiamo fatto sugli affitti brevi».
Al che Gori ha rintuzzato affermando che «le regole introdotte dal ministro Santanché non danno alcuna risposta in tal senso e lasciano completamente irrisolti i problemi».
Occhio all'autonomia
Capitolo successivo, l’autonomia. Il provvedimento passato in Senato nei giorni scorsi è stato accolto con entusiasmo dalla Lega (un po’ meno dagli alleati). Gori, che aveva votato a favore dell’autonomia al referendum del 2017, ha voluto precisare: «L’autonomia è una cosa seria, quella di Salvini e Calderoli non lo è (...)
Come hanno appoggiato il didietro sulla poltrona, per la prima volta, è molto difficile per loro staccarlo, e soprattutto, rinunciare a una bella montagna di denaro.